L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta un grave problema sociale ed economico; è stato stimato che sia responsabile di 33.000 morti per anno solo nell’Unione Europea e a livello mondiale lo stesso dato sia di 700.000. Inoltre, la resistenza agli antimicrobici innalza il costo delle cure e diminuisce la produttività a causa delle malattie; nella sola UE il costo dovuto alla AMR è di circa 1,5 milioni di euro annui.
Rimane ovvio quindi, che si stia cercando di combatterla in ogni modo e con ogni mezzo.
L’Unione Europea ha stilato un secondo piano d’azione One Health contro la AMR, adottato nel Giugno 2017 e che si sviluppa su diversi anni.
Fulcro di questo nuovo piano è il concetto di “One Health”, una sola ed unica salute che riconosce come la salute degli esseri umani e degli animali siano interconnesse e legate a loro volta all’ambiente circostante e che vadano quindi affrontate insieme nell’ottica di collaborazioni e strategie intersettoriali ed il più possibile globali.
Gli obiettivi chiave di questo nuovo piano di lotta alla AMR sono basati su tre grandi pilastri:
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Rendere l’Unione Europea la regione di migliori pratiche (“best practice region”);
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Promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel campo della AMR;
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Definire il programma mondiale.
Per ogni “pilastro” sono previste delle azioni concrete, già attuate o in via di attuazione, se possibile, che si sviluppano nei diversi anni del progetto. Facciamo quindi il punto della situazione sui prossimi passi prefissati dall’UE.
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PER DIVENTARE LA REGIONE DOVE SI APPLICANO LE MIGLIORI PRATICHE, LA COMMISSIONE PREVEDE DI:
- Rafforzare la sorveglianza sanitaria e la segnalazione dell’AMR e dell’uso degli antimicrobici nell’ottica di una ed unica sanità:
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Beneficiare delle migliori evidenze analitiche e dati di ricerca, sia a livello scientifico che economico:
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nel primo caso, definendo un numero limitato e preciso di indicatori chiave sul possibile collegamento tra il consumo degli antimicrobici e la comparsa dell’antimicrobico resistenza nell’uomo e negli animali da produzione alimentare, che vedono coinvolti, a livello tecnico, l’EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare), l’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie) e l’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) e per cui è atteso il terzo report nel 2020 del JIACRA (Joint inter-agency antimicrobial consuption and resistance analysis);
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nel secondo caso, utilizzando ed ampliando il modello economico, presentato nel 2018 dall’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) volto a valutare l’onere economico della AMR che pesa sulla popolazione di ogni Stato Membro e stimare il costo-beneficio della propria politica nazionale per ridurlo.
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Aumentare la consapevolezza ed il significato dell’antimicrobico resistenza sia negli addetti ai lavori sia nella popolazione in generale tramite strumenti di comunicazione mirati:
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Migliorare il coordinamento delle risposte all’AMR da parte degli Stati Membri secondo la strategia della “One Health”:
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Migliorare l’attuazione delle norme UE:
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potenziando le attività all’interno del programma di formazione sulla resistenza antimicrobica destinato alle Autorità Competenti e ai professionisti sanitari degli Stati Membri, nel quadro dell'iniziativa "Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti" (Better Training for Safer Food – BTSF).
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Rafforzare le misure di controllo e di prevenzione delle infezioni:
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attesi entro la fine di questo anno ed il 2020 i report sulle attività congiunte intraprese dall’UE e dagli Stati Membri per la prevenzione e il controllo delle infezioni nei gruppi vulnerabili, soprattutto al fine di combattere i ceppi di tubercolosi resistenti (HA-REACT);
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oggi più che mai, continuare a promuovere la profilassi vaccinale nell’uomo come misura di sanità pubblica per prevenire le infezioni e il successivo utilizzo di antimicrobici.
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Promuovere l’uso prudente di antibiotici:
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pubblicati il 7 Gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale Europea, tre nuovi Regolamenti UE sull’autorizzazione e sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, sui medicinali veterinari e sui mangimi medicati, entrati in vigore il 28 Gennaio 2019 e che si applicheranno dal 28 Gennaio 2022 e sono:
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Regolamento UE 2019/4 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati;
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Regolamento UE 2019/5 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo all’autorizzazione ed alla sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario;
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Regolamento UE 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo ai medicinali veterinari.
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Tenere maggiormente conto del ruolo dell’ambiente:
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Rafforzare i partenariati contro la resistenza antimicrobica e migliorare la disponibilità di antimicrobici:
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impegno continuo della Commissione nel coinvolgere tutte le parti interessate dei settori della salute umana, della salute animale, dell'alimentazione, della tutela delle acque e dell'ambiente per incoraggiare l'uso responsabile degli antimicrobici, non solo a livello europeo ma anche internazionale; fornire incentivi per aumentare la diffusione di diagnostiche, alternative agli antimicrobici e vaccini;
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ridurre la possibilità di produrre medicinali falsificati: previste dal nuovo Regolamento UE 2019/5 ulteriori caratteristiche di sicurezza (identificatore univoco) che dovranno figurare sull'imballaggio dei medicinali.
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PER PROMUOVERE LA RICERCA, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE IN MATERIA DI RESISTENZA ANTIMICROBICA, LA COMMISSIONE INTENDE:
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Migliorare le conoscenze in materia di individuazione e sorveglianza e controllo efficaci delle infezioni:
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A Maggio 2019 si è svolto il primo meeting annuale del “One Health European Joint Programme” (OHEJP), programma europeo avviato l’anno scorso e che si occupa di zoonosi di origine alimentare , antimicrobico resistenza e malattie emergenti;
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digitalizzare la sanità per migliorare le pratiche di prescrizione, l'autogestione della salute, le soluzioni di assistenza e la consapevolezza riguardo alla resistenza antimicrobica: la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV) ed il sistema ClassyFarm ne sono un esempio.
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Sviluppare nuove terapie ed alternative:
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diversi sono i progetti in atto volti alla elaborazione di nuovi antimicrobici e di prodotti alternativi per l'uomo e gli animali, nonché il riposizionamento dei vecchi antimicrobici o lo sviluppo di nuove politerapie: il JPIAMR (Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance) che ha pubblicato a Maggio 2019 la sua nuova tabella di marcia prevista per gli anni 2019-2024, e l’IMI2 (Innovative Medicine Initiative), che terminerà l’anno prossimo dopo 5 anni di esecuzione, ne sono un esempio.
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Sviluppare nuovi vaccini preventivi:
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la ricerca è impegnata nello sviluppo di nuovi vaccini sia ad uso umano, per malattie come la Tubercolosi e l’AIDS, sia ad uso veterinario, per agenti come il Mycoplasma.
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Sviluppare nuove tecniche diagnostiche, nuovi modelli ed incentivi economici:
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nel 2020 si concluderà il programma europeo sulla ricerca ed innovazione, avviato nel 2014, denominato Horizon 2020 (H2020); uno strumento finanziario per sostenere lo sviluppo di nuovi progetti come ad esempio il FAPIC (Fast Assay for Pathogen Identification and Characterization) incentrato sulla ricerca di test diagnostici rapidi e relativamente economici, da poter effettuare in loco, per le malattie potenzialmente letali, al fine di guidare i medici curanti nell'uso appropriato degli antimicrobici;
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Colmare le lacune nelle conoscenze sulla resistenza antimicrobica nell'ambiente e sulle modalità per prevenirne la trasmissione:
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pubblicato a Giugno 2019 il documento conclusivo, già approvato dalla Commissione, del progetto EFFORT (Ecology from Farm to Fork Of microbial and drug Resistance and Transmission), progetto avviato nel 2013 e terminato a Novembre 2018;
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adottato e presentato dalla Commissione a Marzo 2019 un nuovo approccio strategico per i prodotti farmaceutici presenti nell’ambiente (PIE).
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PER DEFINIRE IL PROGRAMMA MONDIALE, LA COMMISSIONE INTENDE:
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Rafforzare la presenza dell’Unione Europea a livello mondiale, collaborando attivamente con l’OMS, la FAO, l’OIE ed il Codex Alimentarius:
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contribuire attivamente alle nuove linee guida del CODEX sul monitoraggio integrato e la sorveglianza dell’AMR di origine alimentare, previste per il 2021;
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dal 2018 la Commissione ha coinvolto la FAO nelle nuove attività del programma BTSF (Better Training for Safer Food) per estendere il progetto anche ai Paesi non Europei.
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Rafforzare i partenariati bilaterali per rafforzare la cooperazione:
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Cooperare con i paesi in via di sviluppo;
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Sviluppare un programma di ricerca globale:
Per maggiori dettagli sull’avanzamento del nuovo piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica si rimanda al seguente link.
Autore: Dott.ssa Moira Mattioni