Dopo mesi dalla sua entrata in vigore, il 16 aprile scorso, la REV (Ricetta Elettronica Veterinaria) desta ancora molti dubbi per i professionisti sanitari. Uno di questi è rappresentato dall’inserimento del microchip in caso di prescrizione veterinaria per animali da compagnia, nello specifico, appartenenti alla specie canina.
Per questa specie infatti, è prevista per legge, ormai da decenni, l’identificazione tramite inserimento di microchip e l’iscrizione all’anagrafe canina regionale e nazionale; operazione che può essere effettuata sia dai servizi veterinari pubblici che dai medici veterinari liberi professionisti convenzionati.
Nel prescrivere la Ricetta Veterinaria Elettronica però, il microchip dell’animale in cura non è un dato richiesto, come non lo era neanche per il modello cartaceo. La REV infatti, non è un’anagrafe degli animali da affezione, né regionale né nazionale. Che la procedura di emissione elettronica della ricetta veterinaria possa andare a buon fine anche in assenza del microchip dell’animale da compagnia in cura, in particolare del cane, è stata una precisa richiesta dell’ANMVI durante la sperimentazione della REV. Per il Presidente Marco Melosi, che se ne fece interprete, si tratta di “non attribuire alla prescrizione elettronica finalità diverse o maggiori rispetto a quella cartacea, ma anche di non subordinare le esigenze terapeutiche dell’animale in cura a formalità anagrafiche che potrebbero intralciare o ritardare la prescrizione del trattamento”.
Il sistema può comunque elencare i dati registrati nella Nuova Banca Dati dell’Anagrafe degli Animali d’Affezione, quali il numero di microchip e proprietario, nei casi di animali da compagnia per cui attualmente è previsto l’obbligo di identificazione e iscrizione all’anagrafe (specie canina). Tale funzionalità è disponibile solo per quelle autorità competenti locali che alimentano la Nuova Banca Dati dell’Anagrafe degli Animali d’Affezione anche con i dati anagrafici degli animali e dei loro proprietari. Per l’alimentazione e l’aggiornamento di tale banca dati, le Regioni e Pubbliche Amministrazione che volessero aderire volontariamente, possono formalizzare la richiesta alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, così come riportato nel Manuale Operativo Rev 2.0. La Regione Marche, a riguardo, sta già predisponendo il passaggio dei dati dall'anagrafe regionale alla banca dati nazionale; il passaggio è previsto per il 2020.
Rimane invariato, esattamente come prima dell’entrata in vigore della ricetta elettronica, il dovere professionale del medico veterinario di controllare la presenza del microchip, e qualora l’animale non risulti essere correttamente iscritto, di ricordare al proprietario gli obblighi di legge in merito all’identificazione e contestuale registrazione all’anagrafe regionale del proprio animale, e di segnalare alla struttura competente dei Servizi Veterinari Pubblici il mancato inserimento di microchip.
Autore: Dott.ssa Moira Mattioni