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Spreco alimentare: prospettive per una formazione specifica

  • 11 dicembre 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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Ogni anno sulla Terra un terzo del cibo prodotto per il consumo umano, circa 1,3 miliardi di tonnellate, viene perso o distrutto con inevitabile impatto sull’ambiente, sull’acqua e su altre risorse naturali.

Per di più, a fronte delle tonnellate di cibo in eccedenza e non recuperato, c’è oltre un miliardo di persone che, in tutto il mondo, non ha accesso a sufficienti risorse alimentari.

Lo spreco di alimenti è un problema ormai diffuso nel mondo e non può essere attribuito solo allo smodato consumismo di questo tempo ma anche ai numerosi punti di passaggio lungo tutta la filiera alimentare.

Di questo, ma soprattutto delle misure da intraprendere per recuperare gli alimenti in eccesso rispettando le regole della Sicurezza Alimentare, si è discusso il giorno 11 ottobre 2018, presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, nell’ambito del seminario scientifico avente per tema “Recupero delle eccedenze e contrasto allo spreco alimentare” .

L’incontro è stato organizzato e fortemente voluto da S.I.Ve.Me.P. e S.I.Ve.M.P. Marche per fare il punto su un tema di stringente attualità e soprattutto per analizzare le più valide misure da mettere in atto per recuperare gli scarti, sia in fase di produzione che di vendita, e poterli distribuire alle fasce sociali più deboli.

Infatti la lotta allo spreco alimentare non si affronta solo seguendo comportamenti corretti ma anche mediante organizzazione, logistica, spirito etico, creatività imprenditoriale e recupero economico. Lo dimostrano i tanti esempi di realtà no profit e di imprese che già lavorano per dare risposte al problema.

Le numerose Autorità Locali e Regionali che hanno accolto l’invito a partecipare si sono dimostrate particolarmente sensibili al tema e sono intervenute anche sottolineando le valenze etiche e religiose del tema proposto: singolare l’intervento dell’arcivescovo di Fermo, Monsignor Pennacchio, che ha citato  la moltiplicazione dei pani e dei pesci proprio come atto indirizzato al recupero ed alla valorizzazione dello scarto  “-Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda-. Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiato “.

 

 

Nel corso della giornata il tema è stato affrontato a 360 gradi partendo dalla base legislativa e dall’esperienza di recupero vissuta da alcune aziende produttrici e Grande Distribuzione Organizzata (GDO)  fino ad esaminare il tema della sicurezza alimentare e della corretta gestione delle eccedenze. 

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento del dr. Sorice, presidente nazionale del S.I.Ve.Me.P., il quale, dopo aver ricordato l’elevato costo economico, sociale ed ambientale dello spreco, ha fatto un breve excursus normativo a partire dalla Legge 155/2003, cosiddetta “Legge del Buon Samaritano”, che ha equiparato al consumatore finale le riconosciute organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Successivamente ha ricordato l’emanazione della  Legge 147/2013 con la quale è stato affermato  il valore assistenziale delle Onlus che effettuano la distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari e che ha consentito alle stesse organizzazioni di elaborare un Manuale di corretta prassi igienica ai sensi dell’articolo 8 del Regolamento (CE) n.852/2004 al fine di garantire la Sicurezza degli Alimenti durante le fasi di manipolazione, somministrazione e distribuzione da parte degli operatori coinvolti.

Il percorso legislativo è proseguito con la disanima della legge 166/16, più nota come “Legge Gadda” che, oltre ad allargare il paniere di prodotti alimentari e farmaceutici da poter donare per finalità sociali,  definisce per la prima volta i termini di “eccedenza“ e “spreco”, fa chiarezza tra termine minimo di conservazione e  data di scadenza, regola la gestione delle  sovrabbondanze con etichettatura irregolare e  semplifica alcune procedure estendendo le agevolazioni fiscali e procedurali per le attività coinvolte.

Il dr. Sorice ha concluso precisando che la semplificazione normativa consentirà finalmente di incentivare la donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari invenduti lungo la filiera, ma da sola non sarà sufficiente a veicolare un messaggio corretto ai consumatori né ad aiutare validamente le categorie disagiate se non verrà accompagnata da una adeguata formazione dei volontari i quali, pur facendo un lavoro encomiabile, devono essere ancor più consapevoli e responsabili del proprio operato. 

A seguire la dr.ssa G. Malaguti, dirigente Fondazione Banco alimentare, ha descritto l'attività assistenziale verso le persone più indigenti e la gestione della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze alimentari applicando quanto previsto dal “Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative” redatto da Fondazione Banco Alimentare Onlus e da Caritas Italiana e validato dal Ministero della Salute.

Sono poi intervenute la dr.ssa B. Gabrielli, vice presidente del Gruppo Gabrielli che ha illustrato le azioni intraprese dalla propria azienda per la lotta allo spreco e la dr.ssa C. Maffei, responsabile della qualità della ditta INALCA SpA-Gruppo Cremonini, che ha descritto i processi industriali di recupero messi in atto dall’impresa di macellazione e lavorazione carni bovine con la relativa valorizzazione dei sottoprodotti.

La dr.ssa A. Loschi, ordinaria della Scuola Bioscienze e Medicina Veterinaria UNICAM, ha sottolineato l’importanza della Sicurezza Alimentare delle eccedenze da riutilizzare e della formazione universitaria in questo settore.  

L’intervento della dr.ssa Rocchegiani, veterinario dell’IZS Umbria e Marche, ha riguardato il Progetto pilota della Sezione di Pisa dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana finalizzato al recupero degli alimenti in ottimo stato di conservazione, prelevati per i controlli sanitari e successivamente donati alle Onlus.  Visti i risultati positivi ottenuti, la Direzione Generale Sanità e Farmaci Veterinari ha deciso di estenderlo a tutto il territorio nazionale.

Infine la dr.ssa Di Giacomo, dirigente medico veterinario del SIAOA AV4 di Fermo, ha evidenziato la necessità di promuovere un’interpretazione comune da parte dell’Autorità Competente (AC) della legislazione alimentare applicabile alla ridistribuzione delle eccedenze degli alimenti. Pertanto i Servizi Veterinari e Medici, come Autorità Competente Locale per il Controllo Ufficiale in tema di Sicurezza Alimentare, dovranno armonizzare la Legge Gadda con i Regolamenti Europei e vigilare sulla gestione dello stato di conservazione, di trasporto, di deposito e di utilizzo degli alimenti donati. Ma affinché tali condizioni vengano applicate e rispettate diventa basilare la formazione degli operatori coinvolti a vari livelli.

Un primo passo è stato fatto con la predisposizione di specifici manuali nazionali di corretta prassi operativa ma, vista l’ampio panorama di attori e di  tipologie di processi operativi coinvolti nella peculiare rete della ridistribuzione, Il Ministero della Salute, insieme al S.I.Ve.Me.P. e all’IZS Lazio e Toscana, ha già iniziato a formare veterinari e medici del Servizio Sanitario Nazionale che,  a loro volta, dovranno istruire gli operatori delle associazioni caritatevoli in merito alla corretta manipolazione e distribuzione degli alimenti. Le difficoltà da superare non saranno irrilevanti, considerando le limitate disponibilità economiche, l’elevato numero e turn-over di personale volontario coinvolto nelle fasi di processo, la limitata possibilità di selezionare i fornitori, l’ampia gamma di alimenti recuperati e l’impossibilità di una regolare pianificazione in quanto vincolata alle disponibilità del momento.

La giornata ha centrato in pieno l’intento prestabilito che, al di là della formazione per i partecipanti in merito al tema trattato, voleva principalmente gettare le basi per organizzare una prossima ed adeguata formazione dei volontari che rivestono contemporaneamente anche il ruolo di operatori del settore alimentare.

Facendo il punto sulla situazione attuale in tema di eccedenze si è voluto far circolare il  messaggio a tutte le Aree Vaste della Regione e, allo stesso tempo, monitorare il coinvolgimento delle varie categorie interessate al problema dello spreco.

 

Autore: Dr.ssa Gabriela Ciccaleni

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