A fine Gennaio 2020, il Ministero della Salute ha inviato al Parlamento la relazione sulla Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia, anno 2018.
Il rapporto in particolare è stato realizzato dalla Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione Ufficio 8 – Sistema di allerta, emergenze alimentari e pianificazione dei controlli.
Nella relazione, dopo una introduzione, vengono prese in considerazione e descritti nel dettaglio i seguenti aspetti:
1. attività analitiche di controllo ufficiale 2018 coordinate dal Ministero della Salute,
2. attività ispettiva – Dipartimento di prevenzione ASL,
3. NAS – attività svolte dal Comando Carabinieri per la tutela e della salute,
4. Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera – controlli all’’importazione di alimenti di origine non animale,
5. Posti di ispezione frontaliera - controlli all’’importazione di alimenti di origine animale,
6. Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari – controlli sugli scambi intracomunitari di prodotti di origine animale,
7. RASFF – Sistema rapido di allerta per alimenti e bevande,
8. Ministero delle politiche agricole, alimentarie forestali – controlli ufficiali sulle produzioni di qualità,
9. Guardia di Finanza – attività svolte nel settore delle frodi agroalimentari,
10. Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori ed assicurare la lealtà delle transizioni. Il controllo riguarda sia i prodotti italiani, o di altra provenienza, destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, che quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell’Unione europea oppure esportati in uno Stato terzo. I controlli ufficiali sono eseguiti in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione.
1. Attività analitiche di controllo ufficiale 2018 coordinate dal Ministero della Salute
Mediante i Piani Regionali Integrati di controllo ufficiale vengono stabilite annualmente le frequenze di campionamento e le tipologie di analisi a cui sottoporre i prodotti alimentari lungo l’intera filiera agroalimentare.
I piani regionali sono predisposti in base ad una valutazione del rischio e tenendo conto dei diversi fattori che possono incidere sulla sicurezza alimentare, come il profilo di rischio dell’impresa alimentare, il sistema di autocontrollo che l’operatore del settore adotta per prevenire e tenere sotto controllo i pericoli, la tipologia di alimento e le sue caratteristiche di composizione quanti-qualitativa, la fascia di popolazione a cui è destinato, le modalità di consumo, nonché le informazioni messe a disposizione degli acquirenti con l’etichettatura.
Le informazioni relative alle attività di campionamento ed analisi sono trasmesse a cura dei laboratori ufficiali (Laboratori di Sanità Pubblica di ASL/ASP/ATS, Agenzie Regionali/Provinciali per l’Ambiente e Istituti Zooprofilattici Sperimentali) tramite la piattaforma informatica NSIS-Alimenti.
I dati inseriti nella piattaforma NSIS-Alimenti sono sottoposti a controlli periodici da parte del Ministero per garantire la coerenza e l’accuratezza delle informazioni raccolte. In questo modo si ottiene una base dati omogenea che consente al Ministero di ottemperare a qualsiasi richiesta di informazioni relative alle suddette attività da parte della Commissione europea, degli Stati membri o dei Paesi terzi e di soddisfare il debito informativo nei confronti di E.F.S.A. L’analisi dei dati analitici inoltre consente alle autorità competenti di programmare in maniera mirata le future attività di controllo ufficiale e di individuare ulteriori o nuovi obiettivi in materia di sicurezza alimentare.
Riassumendo quindi il flusso dati relativo alle attività analitiche presenta le seguenti fasi:
· Campionamento a cura delle autorità sanitarie locali (ASL, ASP e ATS);
· Analisi dei campioni da parte dei Laboratori ufficiali;
· Trasmissione delle informazioni sui campioni e le analisi mediante NSIS-Alimenti a cura dei laboratori ufficiali;
· Validazione dei dati da parte delle Regioni e Province Autonome;
· Raccolta, verifica e rendicontazione a cura del Ministero.
Nel 2018 sono stati prelevati 50.481 campioni di prodotti alimentari, comprese le bevande, su cui sono state effettuate 129.504 analisi, con una media di circa 2,6 ricerche analitiche per campione.
In particolare, in relazione alla tipologia di matrice, il 46% dei campioni riguarda alimenti di origine animale, il 26% altri prodotti alimentari, il 18% alimenti di origine vegetale e il 10% bevande.
Per quanto riguarda la macro categoria “altri prodotti alimentari” i più analizzati sono: i “piatti compositi” (53%) in cui EFSA raggruppa tutti gli alimenti pronti per il consumo (come ad esempio snack, tramezzini, gelati, dessert, zuppe, piatti a base di pasta e riso cotti, insalate pronte, ecc) e gli “ingredienti purificati isolati” (22%) che comprende, tra l’altro, il miele, i grassi vegetali e animali, come l’olio di oliva e di semi, il lardo, l’olio di pesce, gli amidi, nonché gli aromi, le essenze e i prodotti dolcificanti. Seguono quindi “spezie, salse e condimenti” e “alimenti dietetici” (entrambi 8%) e quindi altre categorie come “alimenti per lattanti e bambini”, “prodotti di confetteria” e “ingredienti per bevande calde e infusi”.
Nell’ambito delle attività analitiche svolte, significativo anche il controllo sui MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti). In particolare, nel corso del 2018 i campioni di MOCA sottoposti a campionamento ufficiale sono stati 914, su cui sono state eseguite 2.727 analisi, con una media di circa 3 ricerche per campione.
Per quanto riguarda le determinazioni analitiche, sui campioni di origine animale e vegetale sono stati ricercati: additivi, allergeni, ammine biogene, contaminanti organici, elementi chimici, farmaci veterinari, microrganismi, nutrienti, tossine, radioattività ed isotopi, residui di pesticidi mentre per i MOCA è stata valutata migrazione globale e migrazione specifica.
Dai risultati ottenuti si evidenzia che dei 129.504 controlli analitici effettuati nelle matrici alimentari, sono risultati irregolari circa lo 1,14% delle analisi e in particolare le non conformità riguardano prevalentemente i prodotti di origine animale (con una preponderanza nelle carni e prodotti derivati, prodotti ittici e prodotti lattiero caseari) e sono principalmente di tipo microbiologico.
Nel dettaglio, nel 2018 le ricerche microbiologiche sono state complessivamente 78.055 e hanno riguardato microrganismi, parassiti, lieviti e muffe. Di queste il 91,82% ha interessato i batteri patogeni (Salmonella, Listeria monocytogenes, E. coli STEC, V.cholerae, Vibrio parahaemolyticus, Vibrio vulnificus e altri) e quelli definiti come indicatori di igiene di processo (stafilococchi, carica batterica mesofila ed E. coli).
Nella sola macro categoria degli “alimenti di origine animale”, sul totale delle analisi irregolari, quelle microbiologiche rappresentano il 92,4%. Tuttavia, considerando solo le analisi microbiologiche, quelle irregolari per la macro categoria “alimenti di origine animale” ammontano al 2,85% e si riducono ulteriormente quando si valuta l’intero dato nazionale, cioè la somma delle ricerche microbiologiche effettuate su tutte le macro categorie di prodotti alimentari.
La seconda macro categoria dove si osserva una preponderanza di irregolarità di natura microbiologica è quelle degli “altri prodotti alimentari” in cui esse rappresentano il 73,26% del totale, con una maggiore prevalenza nei piatti compositi, inclusi i piatti pronti.
Infine, per quanto riguarda le analisi per allergeni, le categorie di alimenti con maggior non conformità sono le carni e i prodotti derivati, i cereali, i piatti compositi, i prodotti di confetteria e le spezie mentre per le ricerche di ammine biogene le non conformità si sono riscontrate prevalentemente nel pesce e nei prodotti ittici trasformati e nei piatti compositi.
Per quanto riguarda i MOCA, nel 2018 è stata riscontrata una sola non conformità per migrazione specifica di metalli su un utensile da cucina.
2. Attività ispettiva - Dipartimenti di Prevenzione A.S.L.
Nel corso del 2018 i Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione ed i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. hanno svolto attività ispettiva in 144.916 stabilimenti su un totale 1.195.021, (rappresentando circa il 12%) e le non conformità hanno riguardato 30.690 stabilimenti (21%).
Per quanto riguarda invece l’attività di audit ne sono stati effettuati 5.760 e le non conformità sono state riscontrate in 2.127 stabilimenti (37%).
In molti casi negli stessi stabilimenti sono stati effettuati più attività ispettive e più audit ed infatti il numero totale dei controlli è superiore a quello degli stabilimenti sottoposti a verifica.
Le attività di controllo ufficiale sono state finalizzate principalmente alla verifica dei criteri di sicurezza alimentare, per garantire che l’alimento posto in commercio rispetti i criteri fissati dalla normativa comunitaria o nazionale e tutte le regioni (ad eccezione della Valle d’Aosta) hanno trasmesso le tabelle compilate relative all’attività ispettiva svolta.
In particolare i dati relativi alla Regione Marche sono i seguenti:
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Attività ispettiva
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Attività di audit
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Numero di stabilimenti
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Numero di stabilimenti ispezionati
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Numero di ispezioni
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Numero di stabilimenti con non conformità
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Numero di stabilimenti auditati
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Numero di audit
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Numero di stabilimenti con non conformità
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31.474
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4.219
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8.740
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930
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93
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98
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51
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Per la descrizione delle altre attività svolte nel 2018 si rimanda alla relazione ministeriale.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola