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ZOONOSI: RAPPORTO EUROPEO ONE HEALTH ECDC - EFSA 2018

  • 23 dicembre 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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Pubblicato il 12 dicembre 2019 il Rapporto 2018 sulle zoonosi, alimentari e non, dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

Le zoonosi sono malattie infettive che si diffondono dagli animali alle persone e che possono essere causate da microrganismi come batteri, virus, funghi e parassiti. Possono essere trasmesse all’uomo tramite alimenti di origine animale o bevande contaminati dando luogo alle zoonosi alimentari, e dal contatto diretto dell’uomo con un animale malato o tramite un vettore dando luogo alle zoonosi non alimentari.

La maggior parte delle malattie di origine alimentare è causata dalle zoonosi; nell’Unione Europea solitamente si registrano all’incirca 5,000 focolai di zoonosi di origine alimentare all’anno che coinvolgono più di 40,000 persone, rappresentando un’importante preoccupazione per la salute pubblica e comportando anche rilevanti implicazioni per gli scambi commerciali all’interno dell’UE e con gli altri Paesi.

Il rapporto annuale dell’EFSA e dell’ECDC, redatto sulla base dell’analisi dei dati pervenuti dagli Stati membri dell’UE e da altri stati europei, fornisce le tendenze nel verificarsi delle principali malattie zoonotiche e sulle loro fonti e veicoli di infezioni, che devono essere segnalate all’EFSA dalle Autorità veterinarie e di sicurezza alimentare e all’ECDC dalle Autorità di sanità pubblica. In base ai risultati del rapporto, la Commissione Europea, gli Stati membri dell’UE e le Autorità Competenti in materia possono pianificare le migliori azioni da intraprendere per monitorare, controllare e prevenire le malatttie zoonotiche.

Nel 2018 gli Stati membri dell’UE hanno segnalato 5.146 focolai di origine alimentare che hanno colpito 48.365 persone. Un focolaio di malattia di origine alimentare si verifica quando almeno due persone contraggono la stessa malattia consumando lo stesso alimento o bevanda contaminati.

I risultati delle attività di monitoraggio delle zoonosi svolte nel 2018 in 36 Paesi europei (28 Stati membri e 8 non Stati membri) hanno evidenziato che la prima zoonosi più comunemente riportata nell’uomo sia stata la Campilobatteriosi con 246.571 casi segnalati e la seconda la Salmonellosi con 91.857 casi segnalati, come rappresentato in Tabella 1. La tendenza nell’Unione Europea per i casi umani confermati di queste due malattie di origine alimentare è rimasta stabile nel periodo 2014-2018. La percentuale di casi di salmonellosi umana dovuta a Salmonella enteritidis si è mantenuta allo stesso livello nel 2018 rispetto al 2017. La Slovacchia, la Spagna e la Polonia hanno rappresentato il 67% dei 1.581 focolai di Salmonella, focolai riconducibili principalmente al consumo di uova.

Tabella 1. Numero di casi riportati e percentuali di notifica di malattie zoonotiche confermate nell'uomo nell'UE, 2018.

Un dato in forte aumento, che ha riguardato anche l’Italia, è stato il numero di infezioni da virus del Nilo occidentale (West Nile Disease). I casi di questa malattia zoonotica non alimentare, che colpisce uomo, cavalli e uccelli e provocata da un virus trasmesso dalle zanzare, sono stati sette volte superiori a quelli del 2017 (1.605 contro 212) e hanno travalicato tutti i casi segnalati tra il 2011 e il 2017. In Tabella 1, per questa malattia, vengono riportati tra parentesi il numero di casi totali e non il numero di casi confermati, nei paesi dell’UE. La maggior parte delle infezioni da virus del Nilo occidentale contratte localmente sono state segnalate da Italia (610), Grecia (315) e Romania (277). Negli ultimi anni l’Italia e l’Ungheria hanno inoltre registrato un numero crescente di focolai di virus del Nilo occidentale in cavalli e altre specie equine. Il direttore scientifico dell’ECDC ha dichiarato che “i motivi del picco del 2018 non sono ancora del tutto chiari; fattori come temperatura, umidità o precipitazioni influenzano l’attività stagionale delle zanzare e possono avere avuto un ruolo”.

I dati parziali dell’ultimo aggiornamento del virus del Nilo occidentale dell’ECDC al 28 novembre 2019 per l'anno 2019, mostrano una tendenza alla diminuzione: 463 infezioni umane segnalate, di cui 410 negli Stati membri e di queste ultime, 53 sono state riferite dall’Italia.

La terza causa più comune di zoonosi di origine alimentare con 8.161 casi segnalati è rappresentata dall’ Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC) con un aumento del 37% rispetto al 2017, sostituendo la yersiniosi, che risulta quindi la quarta causa più comune di zoonosi di origine alimentare e dovuta principalmente al consumo di carne cruda. Ciò può essere in parte spiegato con il crescente utilizzo di nuove tecnologie di laboratorio che facilitano l’individuazione di casi sporadici. Le infezioni da STEC sono comunemente associate al consumo di carne bovina e acqua potabile contaminate.

Il numero di casi confermati di Listeriosi hanno registrato un lieve aumento: 2.549 casi segnalati nel 2018 rispetto ai 2.480 del 2017, nonostante i controlli sulla presenza del batterio nei cibi pronti, primaria fonte di infezione, abbiano raramente registrato il superamento dei limiti di sicurezza. Tra le malattie zoonotiche oggetto della relazione, la listeriosi detiene la percentuale più alta di ricoveri ospedalieri (97%) e il più alto numero di decessi (229), che la rende una delle malattie più pericolose veicolate da alimenti.

Il rapporto fornisce ulteriori aggiornamenti anche su tubercolosi bovina, Brucella, Trichinella, Echinococcus, Toxoplasma, rabbia, Coxiella burnetii (Febbre Q) e tularemia.

Per ulteriori approfondimenti: Plain language summary: The European Union One Health 2018 Zoonoses Report

                                                 The European Union One Health 2018 Zoonoses Report

 

Autore: Dott.ssa Moira Mattioni

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Tag: efsa
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