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RANDAGISMO

  • 13 gennaio 2016
  • Autore: Redazione VeSA
  • Visualizzazioni: 5562
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Per capire che negli ultimi decenni il numero di persone che vive con animali domestici è cresciuto basta pensare che nella Regione Marche attualmente una famiglia su tre ha almeno un cane in casa.

Il cambiamento delle condizioni di convivenza fra uomo e animale, soprattutto nei contesti urbani, ha contribuito ad aumentare la sensibilità delle persone.

Nello stesso tempo però il cane è considerato un bene di consumo e molto spesso viene acquistato senza una piena consapevolezza di cosa vuol dire averlo in casa.

Per questo uno dei primi consigli dei Medici Veterinari è quello di acquistare un cane solo dopo aver fatto una scelta ponderata, che tenga conto delle necessità di una determinata razza dal punto di vista di spazio, cura e indole; inoltre vanno considerate anche le spese economiche da sostenere per mantenere il cane in buono stato di salute. Si cerca così di far passare il messaggio dell'importanza del possesso responsabile di un cane.

Il randagismo è un fenomeno strettamente correlato alla presenza dell'uomo e nonostante la crescente attenzione verso gli animali esiste ancora oggi una pratica diffusa dell'abbandono.

Il cane abbandonato ha l'istinto di tornare verso l'ambiente urbano per procurarsi il cibo e vagando sul territorio rappresenta un pericolo sulle strade e un potenziale veicolo di diffusione di malattie.

Inoltre, nel momento in cui viene catturato ha bisogno di essere ricoverato in strutture adeguate e di essere accudito e curato nel miglior modo possibile, costituendo un costo per la collettività.

Attualmente nella nostra Regione il fenomeno del randagismo può essere considerato sotto controllo.

Infatti, mentre 10 anni fa nei canili/rifugi c'era una situazione di sovraffollamento, oggi su 5200 posti disponibili a livello regionale, solo poco più della metà sono occupati.

Nel corso degli ultimi anni il numero dei cani randagi ricoverati è andato sempre diminuendo di anno in anno grazie all'aumento degli affidi e ad una diminuzione degli accalappiamenti di cani non identificati.

Tutto questo è avvenuto grazie alle molteplici azioni messe in atto:

  • l'incentivazione dell’identificazione e registrazione dei cani;

  • la sensibilizzazione alla sterilizzazione degli animali di proprietà per evitare eventuali cucciolate indesiderate;

  • la promozione delle adozioni attraverso la diffusione di foto e informazioni riguardanti gli animali ricoverati nei canili/rifugi;

  • La messa a punto di progetti che aumentino l'adottabilità dei cani randagi

  • le campagne di sensibilizzazione per la gestione consapevole degli animali di proprietà.

L’iscrizione dei cani nell’anagrafe canina è lo strumento più importante per contrastare il problema del randagismo sul territorio.

Dal momento in cui un cane non viene identificato da parte del proprietario, si va ad alimentare il fenomeno del randagismo.

Qualora un cane sia vagante sul territorio quando viene trovato/catturato:

    1. se è regolarmente iscritto all'anagrafe canina sarà tempestivamente riconsegnato al proprietario, permettendo da un lato di sottrarre l'animale allo stress di un soggiorno, anche breve, in canile, e dall'altro di risparmiare le risorse degli Enti pubblici;
       
    2. se non è regolarmente iscritto all'anagrafe canina non sarà possibile risalire ad un proprietario e dovrà essere accolto in un canile/rifugio

 

 

 

 

Per visualizzare la principale normativa di settore clicca qui

 

Autore: Dr.ssa Simona Martino

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Categorie: Igiene urbana
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