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Meripilus giganteus

  • 5 ottobre 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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Meripilus giganteus
(Pers.:Fr.)P.Karsten
Sinonimo: Polyporus giganteus (Pers.:Fr.) 

Classe: Basidiomycetes
Ordine: Polyporales
Famiglia: Meripilaceae
Genere: Meripilus
 
 
Carpoforo:di grosse dimensioni e molto pesante, costituito da numerosi cappelli disposti intorno a una base comune, monomitico.

Cappello: a forma di ventaglio, largo fino a 30 cm. e spesso 1-2 cm., attenuato alla base oppure con gambo corto. Superficie glabra o indistintamente squamosa, liscia, da ocra a crema, solcata radialmente e concentricamente con zonature di bruno chiaro e bruno scuro. Margine irregolarmente lobato e sinuoso talvolta fessurato.

Tubuli:  molto corti, inseparabili dal carpoforo, biancastri, decorrenti, annerenti al tocco o con l’età.

Pori: molto piccoli, un po’ angolosi, da bianchi a crema, nerastri al tatto.

Gambo: corto, di forma irregolare, formato dalla base dei cappelli stessi.

Carne: abbastanza tenera e fibrosa da giovane, coriacea a maturazione, bianca, nerastra al tocco o in vecchiaia. Odore fungino molto forte e caratteristico. Sapore acidulo.

Glossario

Microscopia: spore ialine, lisce, non amiloidi, subglobose, 5,5-6,5x5-6 micron, caratterizzate da un grosso vacuolo centrale. Basidi claviformi, tetrasporici. Assenza di giunti a fibbia.

Habitat: fungo lignicolo, cresce in estate-autunno, alla base di tronchi di latifoglia, come parassita debilitante su alberi vivi ma anche su ceppi di latifoglia, generalmente Fagus, Fraxinus, Platanus, Acer, Aesculus, Populus, Quercus, Salix, Sorbus, Tilia, Ulmus, raramente su aghifoglia Pinus, Picea, Abies.

Commestibilità: commestibile quando è giovane; coriaceo, fibroso e non commestibile quando maturo.

Osservazioni: qualche giorno fa è stato portato all’Ispettorato Micologico di Urbania, dal Sig. Guerrino Bonalana, un esemplare abbastanza grande di Meripilus giganteus del peso di circa 6 chilogrammi, raccolto in località Acquapartita (PU) in un bosco di querce
Tale fungo si distingue dai suoi simili quali Grifola frondosa (cheha cappelli simili per forma ma meno grandi e gambi più evidenti) e Polyporus umbellatus (che ha cappelli circolari a forma di fiore o imbuto) per avere una carnosità più marcata dei vari cappelli, il colore bruno-rossiccio, le zonature evidenti degli stessi e il viraggio al nero della carne al tocco o con l’età.
 
Bibliografia:
-         Guida alla determinazione dei funghi – vol. 2° - Walter Jülich
-         Atlante fotografico dei funghi d’Italia – vol. 1° - Carlo Papetti, Giovanni Consiglio, Giampaolo Simonini
-         Funghi velenosi e commestibili – Mirko Illice, Oscar Tani, Adler Zuccherelli
-         I funghi dal vero – vol. 1° - Bruno Cetto
 
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