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ENTOLOMA RUBELLUM

  • 7 gennaio 2016
  • Autore: Redazione VeSA
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ENTOLOMA RUBELLUM (Scoop.) Gillet

Classe: Basidiomycetes

Ordine: Agalicales

Famiglia: Entolomataceae

Genere: Entoloma

Cappello: (5/10 cm) da conico a convesso con margine involuto, che si espande fino a diventare piano-convesso con margine ondulato e ricurvo, con ampio umbone . Non igrofano né striato, di colore che va dal rosa delicato al rosa carico uniforme, glabro e di sensazione quasi untuosa al tocco con tempo umido.

Gambo: (4/10 x 0,4/1,00 cm) da cilindrico a leggermente clavato di colore bianco o leggermente crema, a volte con sfumatura rosa nella parte mediana, con fibrille innate nel senso della lunghezza.

Lamelle: fitte, adnato-smarginate, da ventricose a sub-ventricose, prima bianche poi rosa fino a rosa carnicino.

Carne: bianca, consistente, con odore e sapore nettamente farinosi.

Glossario

Microscopia: (originale) spore rosa in massa, esagonali con apicolo evidente, non amiloidi, non destrinoidi (8x9, 9x9, 9x9, 9x9, 9x10 micron).

Habitat: boschi radi di latifoglie, preferibilmente su terreni calcarei dalla pianura alla media montagna. Entoloma Rubellum, che alcuni autori considerano una forma di Entoloma Bloxamii (ipotesi che dovrà comunque essere confermata da ulteriori osservazioni e soprattutto da indagini molecolari), fruttifica negli stessi ambienti di quest’ultimo.

Commestibilità: ignota.

Osservazioni: fungo dal portamento tricolomatoide, carnoso ed appariscente di non  immediata determinazione perché rarissimo. L’esemplare riprodotto nelle foto (solo una parte del cappello) è stato trovato dal sottoscritto per la prima volta dopo più di 40 anni di frequentazione assidua di boschi, nel novembre 2015 in un bosco calcareo in Provincia di Pesaro e Urbino, rivolto al sole, a circa 400 m s.l.m., popolato da roverella, carpino nero, orniello e ginepro. Da informazioni acquisite si è saputo che quest’anno sono stati trovati alcuni esemplari di questa specie anche nella vicina Repubblica di San Marino.

Bibliografia:

- non ho trovato descrizioni di questa specie in pubblicazioni a mia disposizione; pertanto quanto sopra riportato è basato sull’osservazione di un unico esemplare da me rinvenuto in habitat, su comunicazioni verbali con il micologo dott. Tani Oscar per la determinazione e su una descrizione in lingua inglese trovata sulla rete al seguente indirizzo: http://www.mycobank.org/BioloMICS

Autore: Dr. Stefano Cavalli

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