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Sportello Micologico in Area Vasta 2

  • 1 febbraio 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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La Micologia è la branca della botanica  che si occupa dello studio dei funghi dal punto di vista morfologico, fisiologico e sistematico.

I funghi rappresentano una classe sterminata nel ramo vegetale costituendo un regno a sé stante composto da migliaia di specie, per cui si è resa necessaria una classificazione (tassonomia) per poterli distinguere in ordini, famiglie, generi e specie.

L’uomo ha sempre manifestato un grande interesse per i funghi sia per il ben noto pregio gastronomico di alcuni di essi, sia per la supposta o reale, ma sempre temuta, tossicità di altri.

Tale interesse è altresì motivato dall’attrazione che gli ambienti naturali nel loro complesso (montagne, fiumi ecc.) esercitano sull’uomo anche come risposta  ai frenetici ritmi della vita odierna; tra gli elementi naturalistici di tali habitat (piante, fiori, panorami ecc.)  molte persone s’interessano anche al mondo dei funghi sia per l’utilizzo mangereccio che a scopo di studio scientifico.

Già fin dall’epoca greco-romana (IV-III sec. a.c.) i funghi erano conosciuti sia per il loro uso alimentare che per la loro tossicità (un imperatore romano avvelenato  volontariamente con l’Amanita Phalloides” – specie fungine allucinogene).

In merito al controllo della commestibilità si hanno notizie che già dalla fine del 1700 inizio 1800 in molte Regione Italiane le Autorità dell’epoca, si erano poste il problema di garantire la sicurezza dei funghi in commercio mediante appositi provvedimenti che né vietavano il commercio senza il preventivo controllo da parte di persone abilitate al loro riconoscimento (Medici, Farmacisti, Vigili Sanitari Comunali e Provinciali); Il Regio Decreto 3.2.1901 n.45, (Regolamento Generale Sanitario) all’art 120, stabiliva che ai Regolamenti Comunali d’Igiene dovevano essere annesse delle liste di funghi mangerecci autorizzati alla vendita.

Attualmente il settore del commercio e della sicurezza sanitaria dei funghi  è disciplinato a livello nazionale dal D.P.R. 14.7.1995, n.376 , dal DM 16.10.1998 (Linee Guida  concernenti l’Organizzazione del  Servizio  Igiene degli Alimenti e della Nutrizione SIAN   nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali) e, in ambito regionale, dalla L.R. 25.07.2001, n.17 oltre a ricadere  nella più ampia e complessa Regolamentazione Comunitaria ( Reg. CE 852/2004). 

L’Ispettorato Micologico

L’Ispettorato è un centro di controllo micologico pubblico istituito dal D.P.R. 14.7.1995, n.376 art. 1 comma 2° (Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei freschi e conservati) in attuazione delle Legge quadro 23.08.1993, n.352 e le cui funzioni sono state successivamente ricomprese nei SIAN  quale articolazione funzionale dell’Area Funzionale di Igiene degli Alimenti e delle Bevande  la cui competenza è riconosciuta nella “Prevenzione delle intossicazioni da funghi. Attività di consulenza e controllo proprie dell’Ispettorato Micologico”.  e, in ambito regionale, dalla Legge Reg. 17/2001 e relativa Delibera di Giunta n.79 del 30.01.2006.

In sintesi l’Ispettorato ha il compito di controllo ufficiale dei funghi posti in commercio, servizi di consulenza a raccoglitori privati per autoconsumo, servizi di pronta reperibilità micologica per gli ospedali (per le indagini di primo livello in occasione di presunte intossicazioni), attività d’informazione ed educazione sanitaria, partecipazione alla Commissione Regionale preposta al rilascio, a commercianti che né facciano richiesta, dell’abilitazione alla vendita di funghi epigei spontanei, corsi formativi per raccoglitori e commercianti, mostre micologiche, pubblicazioni.

La Qualifica di Micologo

La figura del Micologo nella normativa nazionale è stata istituita con Decreto Ministero della Salute 29.11.1996, n.686 (Regolamento concernente criteri e modalità per il rilascio dell’Attestato di Micologo) in attuazione della legge quadro 352/93 e del D.P.R. 376/95.

Tuttavia, con questo Decreto, si completa un percorso molto più lungo poiché in passato, come in parte già sopra accennato, altre figure professionali si occupavano di garantire la sicurezza dei funghi ad uso alimentare.

Difatti, già negli anni quaranta del secolo scorso, nella Circolare n.79 del 23.08.1941 la Direzione Generale Sanità Pubblica presso Il Ministero degli Interni indirizzata ai Prefetti del Regno, si accennava alla figura dell’Esperto/Perito Micologo che doveva attuare attività di vigilanza igienico-sanitaria sul commercio dei funghi; tale figura professionale “apponendo la firma al Certificato di visita assume la completa responsabilità personale del proprio operato, ragion per la quale necessita che egli debba soddisfare a certe esigenze d’indole tecnica, morale e di servizio…”.(1) (Dott.G.Rossi T.d.P. Micologo ASL Parma)

Dagli anni 60, per far fronte ai numerosi casi d’avvelenamento e di mancanza di controlli sanitari, il Ministero della Salute richiedeva a ogni ufficio periferico (Uffici d’Igiene Comunali e del Medico Provinciale) di provvedere alla formazione di personale da destinare al controllo dei funghi selvatici (Circolare n.219 del 13.2.1966). (1) (Dott.G.Rossi T.d.P. Micologo ASL Parma).

In Italia l’unico Ente che fu ritenuto idoneo ad assolvere tale compito fu la Provincia Autonoma di Trento che, da allora, organizzò corsi nazionali per ispettori micologi avvalendosi dell’Associazione Micologica Bresadola.

Con l’entrata in vigore del D.M.686/96 ogni Regione ha la facoltà di organizzare tali corsi formativi.

Il Decreto 686/96 stabilisce che soltanto questa figura professionale, in autonomia e con assunzione di responsabilità in prima persona, può svolgere i compiti propri dell’Ispettorato Micologico indicati nel paragrafo precedente.

Il decreto prevede inoltre le modalità di rilascio (corso biennale di 240 ore teorico/pratico), l’istituzione di un registro regionale di chi ha ottenuto l’attestato a seguito del superamento di esame finale, e l’invio dei nominativi al Ministero della Salute che poi provvede all’iscrizione in un registro nazionale aggiornato mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’Attività dell’Ispettorato Micologico in Area Vasta 2

L’Area Vasta 2 opera su una popolazione pari a circa 1/3 di quella dell’intera Regione Marche,  su un territorio che costituisce  circa ¼  della superficie dell’intera Regione  e con una presenza montana di circa il 47% rispetto all’intera superficie territoriale dell’Area Vasta 2.  (Fonte: Le Comunità Montane nelle Marche”, “non solo CAP”).  

Si comprende quindi come ci sia un ricorso alla raccolta ed utilizzo dei funghi  storicamente  molto spiccato  nella  popolazione. 

L’attività in passato, con inizio da fine anni 90 inizio 2000 e  prima dell’istituzione dell’Area Vasta 2, era svolta da Operatori Micologi assegnati  ai SIAN delle ex Aziende Sanitarie Locali successivamente divenute ex Zone.  Fino all’anno 2014 il Servizio è risultato presente  in tutte le quattro ex Zone Territoriali (Senigallia, Jesi, Fabriano ed Ancona).

A seguito del pensionamento degli operatori presenti nelle ex Zone di Jesi (2015) e Senigallia dal corrente anno  in Area Vasta 2, le attività proprie dell’Ispettorato Micologico sono oggi  svolte pienamente soltanto nelle sedi di Ancona (ex Z.7 con due Micologi) e Fabriano (ex Z.6 con un Micologo) e per le altre due  Ex ZZTT  (Senigallia e Jesi) si resta disponibili  garantendo comunque la consulenza ai raccoglitori privati  presso gli Uffici di Ancona e Fabriano e numerosi   di questi Utenti se ne sono avvalsi.

I risultati misurabili

I risultati dell’attività svolta in Area Vasta 2, di seguito riportati, sono il frutto del lavoro degli Ispettori Micologi  Benigni Luciano e Magnoni Enrico operanti presso la sede di Ancona, e dell’Ispettore Micologo Berta Bruno presso quella di Fabriano.

Sono stati attivati gli sportelli micologici nelle sedi dell’Area Vasta 2 di Ancona, Osimo e Fabriano  con aperture sia primaverili (15 aprile -15 giugno) che autunnali (1 settembre - 30 novembre) garantendo comunque il servizio su richiesta anche in orari e  periodi diversi da quelli stabiliti.

E’ stata inoltre attuata attività informativa.                                                                                    

Nella tabella sottostante si evidenziano i dati in dettaglio dell’attività svolta negli ultimi tre anni dallo Sportello Micologico Area Vasta 2

 

 2016     

       2017

2018

N°Aperture Sportelli

120  (per 150 ore)

       108 (per 125 ore)

92 (per 129 ore)

N° Certificazioni

193

       133

101

N°Tot.Funghi verificati

1591

       7005

2310    

N°Tot. Funghi edibili

1253            

       3773

1979   

N°Tot.Funghi non edibili

338 (di cui 2 mortali)

       3294

331 (di cui 5 mortali)

 

Il Servizio, su richiesta d’intervento per sospetta intossicazione causata dal consumo di funghi spontanei raccolti da privati, ha inoltre fornito collaborazione:

  • In data 03.10.2016 intervento effettuato su richiesta dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Senigallia;
  • In data 24.10.2017 intervento effettuato su richiesta del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fabriano.

L’attività dello Sportello Micologico offre quindi in Area Vasta 2 la massima garanzia possibile documentata dall’alto numero di valutazioni espresse su richiesta dell’Utenza. Restano evidenti le criticità del servizio offerto  in quanto:

  • Il numero di Esperti Micologi assegnati al Sian Area vasta 2 è divenuto estremamente ridotto rispetto ai bisogni espressi e qualora non si offrisse  la possibilità di acquisire nuove  titolarità
  • si andrà verso una deriva prestazionale  a seguito di nuovi pensionamenti;
  • Ad oggi non esiste un sistema di pronta disponibilità  Micologica organizzata per far fronte soprattutto alle esigenze Ospedaliere a fronte di intossicazioni da funghi.

Si confida che, per l’immediato futuro, si possano trovare soluzioni a quanto attualmente in essere per ridurre in modo più efficace con lo strumento della prevenzione l’esposizione al rischio alimentare fungino e facilitare, con la consulenza prestata agli Ospedali, ad intervenire più compiutamente sulle conseguenze cliniche connesse alla assunzione di funghi non edibili se non velenosi.

 

Autore: TdP Luciano Benigni

      

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