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Gli allevamenti bovini in Regione Marche

  • 24 aprile 2020
  • Autore: Redazione VeSA
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Gli allevamenti bovini in Regione Marche

La zootecnia marchigiana negli ultimi trent’anni ha subito una notevole cambiamento: si è assistito infatti
ad una netta diminuzione della produzione bovina ed ovicaprina e ad un aumento delle produzioni avicole e suinicole. Il settore avicolo attualmente si è consolidato come primo settore zootecnico in termini di consistenza e prodotto lordo vendibile, seguito dall’allevamento suino e da quello bovino. Altra tendenza che ha caratterizzato tutti i settori zootecnici è la costante riduzione nel numero totale degli allevamenti, accompagnata da una “concentrazione” degli stessi, cioè da un aumento progressivo della consistenza.

Popolazione bovina  
Nelle Marche sono presenti attualmente circa 47.000 bovini in 3.800 strutture zootecniche, che rappresentano lo 0,85% della popolazione bovina italiana (Anagrafe Zootecnica Bovina).   In generale il settore subisce un continuo ridimensionamento: dai 200.000 capi del 1976 si è arrivati a 62.000 nel 2012 e il PLV ha subito una contrazione di oltre il 12% dalla fine degli anni ’80 ad oggi. La riduzione del patrimonio zootecnico bovino ha interessato purtroppo anche l’allevamento della razza marchigiana, fiore all’occhiello della zootecnia regionale; attualmente nella regione sono presenti circa 22.700 bovini di razza marchigiana (47% della popolazione totale, tabella 13).  L’allevamento tipico di razza marchigiana è di tipo “linea vacca-vitello” nel quale vengono allevati nello stesso ambiente le fattrici e i vitelli che vengono ingrassati e venduti. Questi allevamenti sono generalmente di piccole o medie dimensioni e l’alimentazione è costituita per lo più da prodotti aziendali, mentre sono poco utilizzati i mangimi industriali. Per quanto riguarda il settore di produzione del latte, sono presenti 96 allevamenti con 7.900 capi. La realtà produttiva frammentata, la dimensione media aziendale ridotta e le basse rese produttive, sono tra le problematiche che rendono il settore lattiero caseario regionale poco competitivo nel contesto nazionale nonostante la produzione del latte sia caratterizzata da parametri di qualità e dalla certificazione QM – Qualità garantita dalle Marche.

 

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