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Sicurezza Alimentare nell'UE: Risultati del Rapporto Eurobarometer 2025

Sicurezza Alimentare nell'UE: Risultati del Rapporto Eurobarometer 2025

Il recente rapporto Eurobarometer 103.3, commissionato dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e coordinato dalla Direzione Generale per la Comunicazione della Commissione Europea, offre un'analisi approfondita sulle percezioni e gli atteggiamenti dei cittadini europei riguardo alla sicurezza alimentare. Condotto tra marzo e aprile 2025 su un campione di oltre 26.370 intervistati nei 27 Stati membri dell'UE, il sondaggio esplora temi come l'interesse per la sicurezza alimentare, i fattori che influenzano le decisioni di acquisto, le preoccupazioni principali, le fonti di informazione e la consapevolezza del sistema di sicurezza alimentare dell'UE. Questo articolo sintetizza i principali risultati, con un focus particolare sui dati relativi all'Italia, rilevanti per il contesto veterinario e alimentare della Regione Marche.

Principali Risultati a Livello Europeo

Il rapporto evidenzia un alto livello di interesse per la sicurezza alimentare tra i cittadini europei: il 72% si dichiara "personalmente interessato" al tema, con picchi in Grecia (98%), Cipro (95%) e Finlandia (88%). Quando si tratta di fattori che influenzano l'acquisto di cibo, il costo è al primo posto (60%, +6 punti percentuali rispetto al 2022), seguito dal gusto (51%) e dalla sicurezza alimentare (46%). Altri elementi come l'origine geografica (42%) e il contenuto nutrizionale (39%) sono importanti, mentre l'impatto ambientale (15%) e le considerazioni etiche (14%) sono meno prioritari.

La consapevolezza sui temi di sicurezza alimentare è elevata: quasi tre cittadini su dieci (28%, +7 pp. dal 2022) hanno un livello "molto alto" di conoscenza (avendo sentito parlare di almeno 13 su 15 temi elencati). I temi più noti sono gli additivi come coloranti, conservanti o aromi (71%), i residui di pesticidi (67%), le malattie negli animali (65%) e i residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne (64%). L'aumento maggiore riguarda le microplastiche nel cibo (63%, +8 pp.).

Le preoccupazioni principali, quando interrogate spontaneamente, riguardano contaminanti chimici (28%), additivi (17%), qualità e freschezza (14%), costi in aumento e rischi per la salute (entrambi 12%). Quando presentati con una lista, i residui di pesticidi (39%) e di antibiotici/ormoni nella carne (36%) sono i più preoccupanti, mentre le malattie delle piante (11%) e le nuove biotecnologie (9%) lo sono meno.

Circa quattro cittadini su dieci (41%, -5 pp.) hanno lo stesso livello di preoccupazione per una dieta sana e per i rischi alimentari, mentre il 34% (+3 pp.) è più preoccupato per la dieta sana. Per una dieta sana, il comportamento più importante è consumare più frutta e verdura (53%), seguito da ridurre zuccheri (45%) e grassi (42%).

La maggioranza percepisce un impatto forte o moderato sulla salute umana da questioni ambientali (51% forte), animali (53% forte) e vegetali (45% forte), anche se la percezione di impatto "forte" è diminuita dal 2022.

Le fonti di informazione principali sui rischi alimentari sono la televisione (55%, -6 pp.), scambi con familiari/amici (42%) e motori di ricerca online (38%). La fiducia è alta nei medici (90%), scienziati pubblici (84%), organizzazioni di consumatori (82%) e agricoltori (82%), con un aumento per le istituzioni nazionali (70%, +4 pp.) e UE (69%, +3 pp.).

Tra i motivi per non prestare attenzione alle informazioni sulla sicurezza alimentare, il 41% dà per scontato che il cibo in vendita sia sicuro, il 30% sa già come evitare i rischi e il 27% le trova troppo tecniche.

La consapevolezza del sistema UE di sicurezza alimentare è alta: il 79% (+6 pp.) concorda che ci sono regolamenti per garantire la sicurezza, il 76% (+6 pp.) che l'UE si basa su consigli scientifici, il 71% (+6 pp.) che UE e autorità nazionali collaborano, e il 68% (+7 pp.) che esiste un'istituzione UE dedicata.

In uno scenario ipotetico di intossicazione alimentare, il 78% cambierebbe abitudini, preparando il cibo in modo raccomandato (47%) o cambiando consumi (37%).

Focus sull'Italia: Percezioni e Tendenze Nazionali

In Italia, l'interesse per la sicurezza alimentare è in linea con la media UE (72%), ma emerge come fattore prioritario nelle decisioni di acquisto: il 55% la cita come principale, al pari dell'origine geografica, posizionando l'Italia tra i pochi Paesi (insieme alla Romania) dove la sicurezza supera il costo (che è al 46%). Questo riflette una sensibilità elevata verso la qualità e la provenienza, valori radicati nella cultura alimentare italiana.

La consapevolezza è media: gli italiani sono più informati su residui di antibiotici/ormoni nella carne e malattie negli animali (entrambi 61%), mentre le microplastiche sono note al 53%. Le preoccupazioni spontanee si concentrano su contaminanti chimici e additivi, simili alla media UE.

Rispetto al 2022, in Italia si nota un calo significativo (-17 pp.) nella percezione di impatto "forte" delle questioni vegetali sulla salute umana, forse legato a dibattiti su agricoltura sostenibile.

Le fonti di informazione principali sono la TV (63%, tra le più alte in UE) e gli scambi con familiari/amici (42%). La fiducia nelle istituzioni UE è al 68%, leggermente sotto la media.

Tra i motivi per non impegnarsi, solo il 27% dice di sapere già come mitigare i rischi (basso rispetto alla media), mentre il 37% dà per scontato la sicurezza del cibo.

Sulla consapevolezza del sistema UE, il 72% concorda con l'esistenza di regolamenti (tra i più bassi), indicando spazio per maggiore comunicazione.

In caso di intossicazione, il 78% cambierebbe abitudini, preferendo modificare i consumi (48%, tra i più alti), come evitare certi alimenti.

Implicazioni per la Regione Marche

Questi risultati sottolineano l'importanza di rafforzare la comunicazione sulla sicurezza alimentare, specialmente in contesti locali come la Marche, dove il settore agroalimentare è centrale. Il Servizio Pubblico può utilizzare questi dati per campagne mirate, enfatizzando l'origine locale e la riduzione di rischi come pesticidi e contaminanti, in linea con le preoccupazioni italiane.

 

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Alessandro BaiguiniAlessandro Baiguini

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