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Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia Anno 2019

  • 19 gennaio 2021
  • Autore: Redazione VeSA
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Il 7 Gennaio 2021, il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione sulla Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia, anno 2019.

Nel rapporto, realizzato dalla Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione (DGISAN) Ufficio 8 – Sistema di allerta, emergenze alimentari e pianificazione dei controlli, dopo una introduzione, vengono prese in considerazione e descritti nel dettaglio i seguenti aspetti:

1. attività analitiche di controllo ufficiale 2019 coordinate dal Ministero della Salute,

2. attività ispettiva – Dipartimento di prevenzione ASL,

3. NAS – Attività svolte dal Comando Carabinieri per la tutela e della salute,

4. Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera – Controlli all’’importazione di alimenti di origine non animale e materiali a contatto,

5. Posti di ispezione frontaliera - Controlli all’’importazione di alimenti di origine animale,

6. Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari – Controlli sugli scambi intracomunitari di prodotti di origine animale,

7. RASFF – Sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi,

8. Ministero delle politiche agricole, alimentarie forestali – Controlli ufficiali sulle produzioni di qualità,

9. Guardia di Finanza – Attività svolte nel settore delle frodi agroalimentari,

10. Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori ed assicurare la lealtà delle transizioni.

I campioni ufficiali riguardano sia le materie prime che i semilavorati e i prodotti finiti. Il controllo vengono effettuati sia sui prodotti italiani, o di altra provenienza, destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, che su quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell’Unione europea oppure esportati in uno Stato terzo. I controlli ufficiali sono eseguiti in qualsiasi fase della filiera agroalimentare: produzione, lavorazione, trasformazione, distribuzione, magazzinaggio, trasporto, commercio e somministrazione.

1. Attività analitiche di controllo ufficiale 2018 coordinate dal Ministero della Salute

Mediante i Piani Regionali Integrati di controllo ufficiale vengono stabilite annualmente le frequenze di campionamento e le tipologie di analisi a cui sottoporre i prodotti alimentari lungo l’intera filiera agroalimentare.

I piani regionali sono predisposti in base ad una valutazione del rischio e tenendo conto dei diversi fattori che possono incidere sulla sicurezza alimentare, come il profilo di rischio dell’impresa alimentare, il sistema di autocontrollo che l’operatore del settore adotta per prevenire e tenere sotto controllo i pericoli, la tipologia di alimento e le sue caratteristiche di composizione quanti-qualitativa, la fascia di popolazione a cui è destinato, le modalità di consumo, nonché le informazioni messe a disposizione degli acquirenti con l’etichettatura.

Le informazioni relative alle attività di campionamento ed analisi sono trasmesse a cura dei laboratori ufficiali (Laboratori di Sanità Pubblica di ASL/ASP/ATS, Agenzie Regionali/Provinciali per l’Ambiente e Istituti Zooprofilattici Sperimentali) tramite la piattaforma informatica NSIS-Alimenti.

I dati inseriti nella piattaforma NSIS-Alimenti sono sottoposti a controlli periodici da parte del Ministero per garantire la coerenza e l’accuratezza delle informazioni raccolte. In questo modo si ottiene una base dati omogenea che consente al Ministero di ottemperare a qualsiasi richiesta di informazioni relative alle suddette attività da parte della Commissione europea, degli Stati membri o dei Paesi terzi e di soddisfare il debito informativo nei confronti di EFSA. L’analisi dei dati analitici inoltre consente alle autorità competenti di programmare in maniera mirata le future attività di controllo ufficiale e di individuare ulteriori o nuovi obiettivi in materia di sicurezza alimentare.

Riassumendo quindi il flusso dati relativo alle attività analitiche presenta le seguenti fasi:

  • Campionamento a cura delle Autorità sanitarie locali (ASL, ASP e ATS);
  • Analisi dei campioni da parte dei Laboratori ufficiali;
  • Trasmissione delle informazioni sui campioni e le analisi mediante NSIS-Alimenti a cura dei Laboratori ufficiali;
  • Validazione dei dati da parte delle Regioni e Province Autonome;
  • Raccolta, verifica e rendicontazione a cura del Ministero.

Nel 2019 sono stati prelevati 45.550 campioni di prodotti alimentari e bevande su cui sono state effettuate 126.590 analisi, con una media di circa 2,8 ricerche analitiche per campione. La maggior parte di questi (44.869 campioni) sono stati prelevati in base ad una specifica programmazione mentre 681 campioni sono stati prelevati su sospetto.

In particolare, le macro-categorie coinvolte nei piani di campionamento sono 5:

  1. alimenti di origine animale,
  2. alimenti di origine vegetale,
  3. bevande,
  4. altri alimenti (non compresi nelle categorie precedenti),
  5. materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti

Dai dati emerge che nel 2019 la percentuale più elevata di determinazioni analitiche, pari al 41,5%, si riscontra per gli alimenti di origine animale, seguita da altri alimenti con il 26,3%, dagli alimenti di origine vegetale con il 18,8%, dalle bevande con il 10,6% e dai MOCA, con il 2,8%.

Nel seguente grafico sono riportate le categorie di alimenti oggetto di rendicontazione, come indicato nel Regolamento (UE) 2019/723 (punto 1.4, parte II.1), per le quali viene specificato il numero di campioni prelevati e il numero di determinazioni analitiche svolte.

Significativo anche il controllo sui MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti): in particolare, nel corso del 2019, sono state effettuati 998 campioni di MOCA su cui sono state eseguite 3.605 analisi, con una media di circa 3,6 ricerche per campione.

Per quanto riguarda le determinazioni analitiche, sui campioni di alimenti e bevande di origine animale e vegetale sono stati ricercati: additivi, allergeni, contaminanti organici, contaminanti di processo, elementi chimici, farmaci veterinari, microrganismi, nutrienti, tossine e residui di pesticidi (nelle bevande non sono stati ricercati gli allergeni e i farmaci veterinari) mentre per i MOCA è stata valutata la migrazione e sono stati quindi effettuate le seguenti determinazioni: elementi chimici, nutrienti, contaminanti organici e tossine.

Delle varie classi di analiti quella maggiormente ricercata negli alimenti e bevande è stata la classe dei microrganismi (69.953 determinazioni).

Dai risultati ottenuti si evidenzia che dei 126.590 controlli analitici effettuati, 929 sono stati gli esiti non conformi pari a circa lo 0,73% delle analisi e in particolare le non conformità riguardano prevalentemente i prodotti di origine animale (691) con una preponderanza nelle carni e derivati e a seguire nei prodotti della pesca, prodotti lattiero caseari, uova e ovoprodotti.

La classe di analita maggiormente responsabile delle non conformità (835, con un valore pari quasi al 90%) è quella dei microorganismi.

In particolare in tutte le diverse categorie di campioni (ad eccezione dei MOCA) la principale causa di non conformità è data proprio dalla presenza di microrganismi:

  • prodotti di origine animale: 691 non conformità, 631 causate da microrganismi,
  • prodotti di origine vegetale: 52 non conformità, 45 causate da microrganismi,
  • bevande: 5 non conformità, 4 causate da microrganismi,
  • altri alimenti: 167 non conformità, 155 causate da microrganismi.

Nel caso dei MOCA, sono stati riscontrati 14 esiti non conformi, dovuti prevalentemente a rilascio di elementi chimici (cromo, piombo e cadmio) da utensili, contenitori e recipienti per uso domestico.

2. Attività ispettiva - Dipartimenti di Prevenzione A.S.L.

Nel corso del 2019 i Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione ed i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. hanno svolto 427.853 ispezioni in 147.769 stabilimenti (su un totale di 1.255.243 stabilimenti presenti in Italia, pari al 11,77%) e quelli risultati non conformi sono stati 35.471 (pari al 24% degli stabilimenti sottoposti ad ispezione).

Per quanto riguarda invece l’attività di audit ne sono stati effettuati 6.754, il numero degli stabilimenti auditati è pari a 5.765 e quelli risultati non conformi sono stati in 2.306 (40% degli stabilimenti auditati).

In molti casi negli stessi stabilimenti sono stati effettuati più attività ispettive ed infatti il numero totale dei controlli è superiore a quello degli stabilimenti sottoposti a verifica.

In particolare i dati relativi alla Regione Marche sono i seguenti:

 

Attività ispettiva

Attività di audit

Numero di stabilimenti

Numero di stabilimenti ispezionati

Numero di ispezioni

Numero di stabilimenti con non conformità

Numero di stabilimenti auditati

Numero di audit

Numero di stabilimenti con non conformità

39.033

4.290

7.130

930

110

110

71

 

 

In particolare la nostra Regione risulta fra quelle che hanno effettuato la più bassa percentuale di controlli rispetto al totale degli stabilimenti presenti: 4.290 stabilimenti ispezionati su un totale di 39.033 pari solo all’ 11% (basti pensare che in Valle d’Aosta, la regione più virtuosa, sono state effettuate 586 ispezioni su 882 stabilimenti presenti con una percentuale di oltre il 66%).

A livello nazionale, considerando invece le attività produttive svolte dagli stabilimenti (1.246.134 in totale) quelle ispezionate sono state 110.417 con 470.150 ispezioni totali.

40.839 sono state quindi le attività produttive risultate non conformi con 9.177 sanzioni, 569 notizie di reato e 1.601 sequestri.

In particolare, il maggior numero di sanzioni si sono riscontrate nelle attività relative alla:

  • ristorazione pubblica registrando 4.143 sanzioni, 127 notizie di reato e 365 sequestri su 95.504 ispezioni;
  • commercio al dettaglio di alimenti e bevande con 4.143 sanzioni, 151 notizie di reato e 223 sequestri su 62.121 ispezioni.

Le attività di controllo ufficiale sono state finalizzate principalmente alla verifica dei criteri di sicurezza alimentare, per garantire che l’alimento posto in commercio rispetti i criteri fissati dalla normativa comunitaria o nazionale e tutte le regioni (ad eccezione della Valle d’Aosta) hanno trasmesso tutte le tabelle compilate relative all’attività ispettiva e di audit svolta.

 

Per la descrizione delle altre attività svolte nel 2019 si rimanda alla relazione ministeriale.

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

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