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IL CONTROLLO UFFICIALE SULLA FILIERA PRODUTTIVA DEL LATTE IN PROVINCIA DI MACERATA - ANNO 2019

  • 27 dicembre 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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La filiera produttiva del latte è controllata, alla produzione e alla distribuzione, dai Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale).

In Provincia di Macerata, nell’anno 2019, le aziende registrate attive nella produzione di latte sono state 96, di cui  41 bovine, 52 ovine, 1 bufalina, 1 caprina ed 1 di asine (il cui latte attualmente è utilizzato esclusivamente per la produzione cosmetica).

Il controllo ufficiale sulla filiera di produzione del latte avviene a livello di produzione primaria, nelle stalle, e in fase di distribuzione, che può avvenire anche direttamente attraverso i distributori automatici di latte crudo.

Nel 2019 oltre ai controlli igienico-sanitari che la norma prevede, sono stati effettuati anche dei piani di controllo specifici sulla presenza di aflatossine (sostanze tossiche prodotte da alcuni funghi) e di streptococcus agalatiae (batterio responsabile di infezioni mammarie negli animali).

I controlli sul Latte in stalla

Le stalle autorizzate alla produzione di latte vengono controllate una, due o tre volte all’anno, a seconda del livello di rischio individuato dal Veterinario ufficiale.

La categorizzazione in base al rischio delle stalle viene fatta tenendo in considerazione diversi aspetti. Uno di questi, ad esempio, è il destino del latte. Se il latte è destinato alla vendita diretta attraverso distributore automatico o alla fabbricazione, senza pastorizzazione, di formaggi, il rischio sarà maggiore rispetto al caso in cui il latte venga sottoposto a trattamenti che abbassano la carica batterica presente.

Annualmente i Servizi Veterinari programmano le proprie attività e, relativamente alle stalle da latte, il programma per il 2019 prevedeva il controllo di tutti gli allevamenti lattiferi con sopralluoghi,  verifiche e campioni.

I controlli effettuati nelle stalle hanno preso in considerazione anche il rispetto della norma in tema di benessere animale, i controlli fatti dagli allevatori sui parametri igienici del latte, il tipo di alimentazione degli animali, le condizioni igienico sanitarie e strutturali dei locali di stoccaggio del latte e le attrezzature. Sul latte prodotto in allevamento sono stati effettuati dei prelievi per valutare il rispetto dei parametri imposti dalla norma.

Sono stati effettuati:

  • controlli approfonditi sul benessere animale in 4 allevamenti di bovini, 1 di bufalini, 7 di ovini, 1 di caprini
  • 140 valutazioni delle analisi fatte dagli allevatori in autocontrollo
  • 42 sopralluoghi
  • 26 prelievi di verifica sul latte di massa per la valutazione dei parametri igienico-sanitari e per l’eventuale presenza di residui di antibiotici.
  • 3 campioni per la ricerca di piombo

Sia le ispezioni che i campionamenti sono stati effettuati senza preavviso negli allevamenti.

I controlli ai distributori automatici di latte crudo

I distributori automatici di latte crudo ubicati nel territorio provinciale sono 7, 5 dei quali riforniti da un unico allevamento della Provincia di Macerata ed altri 2 che distribuiscono latte preveniente da allevamenti siti in altre Provincia (Ascoli ed Ancona).

Il piano alimenti Marche prevede la realizzazione di un certo numero di campioni per l’analisi del latte venduto attraverso i distributori automatici.

Anche nel 2019, come negli anni precedenti, i campionamenti presso i distributori sono stati eseguiti nel periodo estivo, perché a maggior rischio per le temperature più alte.

La procedura di controllo del latte venduto attraverso i distributori automatici prevede analisi sul latte della stessa partita, attraverso prelievi effettuati la mattina presto in allevamento e successivamente al distributore, sì da valutare, attraverso la determinazione della carica batterica, l’osservanza delle corrette prassi igieniche al trasporto fino al distributore (pulizia dei contenitori e rispetto della catena del freddo).

I 7 controlli effettuati hanno permesso di stabilire che il latte venduto attraverso i distributori è sicuro, ma anche che alcune pratiche di gestione delle rimanenze del latte potevano portare ad un innalzamento della carica batterica. L’attività di formazione ed informazione degli allevatori e dei veterinari aziendali ha permesso di correggere le pratiche che non rappresentavano esempi di gestione ottimale delle rimanenze del latte.

Piano aflatossine

Le nuove Linee Guida sul controllo delle aflatossine emanate dalla Regione Marche prevedono un piano di campionamento annuale presso tutti gli allevamenti lattiferi identificati come a maggior rischio (in base al tipo di alimentazione degli animali  e ai risultati delle analisi precedenti).

Il programma dell’Area Vasta 3 di Macerata, per quanto riguarda il monitoraggio delle aflatossine, ha previsto una serie di sopralluoghi volti a verificare il corretto utilizzo dei mangimi, il rispetto delle norme in tema di rintracciabilità e stoccaggio degli stessi, l’esito degli esami in autocontrollo e la presenza di aflatossine in campioni di latte.

In totale sono stati eseguiti 14 campioni ( 8 di latte bovino, 5 ovino, 1 bufalino) risultati conformi ad eccezione di un campione  di latte ovino. Dal momento che si trattava di un allevamento ovino annesso ad un caseificio, tutte le forme di formaggio prodotte con il latte non conforme sono state distrutte fino al ripristino dei valori di normalità nel latte prodotto. L’indagine epidemiologica effettuata ha permesso di risalire al mangimificio che aveva fornito il mais contaminato. La successiva attività di controllo ufficiale presso il mangimificio ha comportato la necessità di irrogare una sanzione per mancato rispetto della norma in tema di contaminanti presenti nei mangimi.

11 sono stati gli  impianti di lavorazione e stoccaggio di cereali ispezionati nel corso del 2019.

Il Piano di controllo delle aflatossine  contempla anche l’esecuzione di verifiche presso i caseifici e sono stati pertanto eseguiti 12 campioni di verifica presso gli impianti di trattamento e trasformazione del latte, nonché i centri di raccolta.  Solo in un caso è stato riscontrato  un valore di aflatossine al limite della soglia ma comunque sicuro, mentre in tutti gli altri casi i valori di aflatossine riscontrati rientravano abbondantemente entro i parametri di sicurezza.

Piano contro lo Streptococcus Agalactiae.

La sezione di Pesaro dell’ Istituto Zooprfilattico dell’Umbria e delle Marche, ha progettato la realizzazione uno studio pilota per la ricerca di agenti che causano infezioni mammarie nelle bovine da latte.

Tale ricerca segue un protocollo preciso in cui vengono analizzati tutti i quarti delle bovine in lattazione per la ricerca dello Streptococcus Agalactiae.

Nel piano sono stati presi in considerazione 35 allevamenti marchigiani.

Nel territorio dell’Area Vasta 3 sono risultati positivi a questo batterio 4 allevamenti di bovine da latte, il che ha comportato una serie di misure , realizzate in collaborazione con i servizi veterinari della Sanità Animale e delle Produzioni Zootecniche , che hanno supportato la realizzazione di tutti gli interventi (isolamento delle bovine positive , trattamenti antibiotici, ripetizione di analisi, segnalazione per mastite catarrale contagiosa con eliminazione del latte prodotto dai capi positivi ).

Attualmente il lavoro è ancora in fase di attuazione, ma i risultati sono favorevoli con negativizzazione dei capi risultati in prima istanza positivi.

Il lavoro di controllo ufficiale del settore lattiero-caseario è volto a garantire la sicurezza dei consumatori e comunque anche a favorire lo sviluppo di un settore che è minacciato da costi di produzione elevati e concorrenza globale pressante.

 

 

 

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