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BOTULISMO ALIMENTARE

  • 29 febbraio 2016
  • Autore: Redazione VeSA
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Il botulismo è una grave malattia causata da una tossina prodotta da Clostridium botulinum, un batterio diffuso nel suolo, nelle acque, nella vegetazione e nel tratto intestinale di uomo e animali.

Clostridium botulinum ha la capacità di produrre le spore (forme di resistenza che i microrganismi utilizzano per sopravvivere in condizioni ambientali sfavorevoli), grazie alle quali può  resistere nell'ambiente esterno anche per lunghi periodi, per attivarsi nel momento in cui trova le condizioni adatte alla crescita del batterio.

Il microrganismo può produrre diverse tossine, necessarie in piccolissime dosi per causare la malattia, che si manifesta come un’intossicazione acuta, caratterizzata clinicamente dalla comparsa di una sindrome neuro-paralitica.

Distribuzione della malattia:

La frequenza del Botulismo nell'Unione Europea è di circa 200 casi all'anno (0.03 casi ogni 100 000 persone). L’incidenza è quindi bassa, ma si tratta di una malattia grave, i cui esiti possono essere fatali.

In Italia ogni anno si verificano 20-30 casi, dovuti soprattutto alla forma alimentare.

Esistono infatti diverse forme di botulismo, ma sicuramente quella alimentare è la più frequente, ed è dovuta alla presenza della tossina preformata nei cibi; altre forme di malattia sono:

  • botulismo pediatrico,

  • botulismo da ferita o lesione,

  • botulismo intestinale dell'adulto.

Nel periodo dal 1984 al 2010 i casi confermati di botulismo presso il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità sono stati in totale 376, di cui 335 da botulismo alimentare, 32 da botulismo infantile, 6 da botulismo da ferita, e 3 da botulismo intestinale dell’adulto.

Modalità di trasmissione:

Per quanto riguarda la forma ALIMENTARE i principali veicoli nei quali  può essere presente la tossina botulinica sono:

  • conserve vegetali di produzione casalinga, sottolio o in acqua,

  • produzioni artigianali di prosciutti e salumi,

  • conserve di pesce.

Raramente sono state coinvolte, in casi di botulismo alimentare, conserve di produzione industriale o artigianale, in particolare, olive, salse e vegetali in olio.

Nei casi di botulismo alimentare confermato valutati dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità nel periodo dal 1984 al 2010 la fonte di contagio è stata identificata nel 47,8% dei casi.

Gli alimenti identificati risultavano essere conserve casalinghe per il 71,9% ed industriali o artigianali nel restante 28,1%.

In merito alla tipologia di alimento: il 38,1% erano conserve vegetali in olio; 28,8% conserve vegetali in acqua; 14,4% prosciutto di produzione casalinga; 5,6% formaggi; 4,4% insaccati suini; 3,8% conserve di carne; 3,8% conserve di tonno di produzione casalinga; 1,3% alimenti macrobiotici.
 In generale, tutti i cibi conservati non cotti e che non siano sufficientemente acidi (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita del botulino.

Sintomi:

Il periodo di incubazione dell'intossicazione alimentare varia da 12 a 48 ore, ma può arrivare, in casi eccezionali, fino ad otto giorni. La quantità di tossina presente nell’alimento e la quantità di alimento assunta influenzano la gravità dell’intossicazione.

I segni e sintomi possono essere molto variabili: da un lieve stato di malessere ad una patologia fulminante, con evoluzione rapidamente mortale. La sindrome più tipica dell’intossicazione è caratterizzata da paralisi flaccida discendente in paziente cosciente e senza febbre.

I primi sintomi consistono generalmente in disturbi dell'accomodazione visiva, diplopia, ptosi palpebrale, disfagia, secchezza delle fauci e stipsi; a questi può seguire, nelle forme gravi, la comparsa di paralisi flaccida discendente, simmetrica, coma apparente e morte.  Difficoltà respiratorie e morte, per paralisi bulbare, possono intervenire entro 10-12 ore dall'esordio della sintomatologia o, al più tardi, entro una settimana.

Sintomi gastroenterici come nausea, vomito e diarrea possono precedere la sintomatologia neurologica, ma non sono da attribuire all’attività delle tossine botuliniche, piuttosto ad altre sostanze tossiche presenti nell’alimento. (Ministero della Salute_Circolare sorveglianza prevenzione e misure di controllo del botulismo)


*Consulta le Linee guida per la corretta preparazione delle conserve in ambito casalingo

ECDC: Botulism

CDC: Botulism

Botulismo alimentare: le Linee Guida dell’ISS per conserve senza rischio

Ministero della Salute_Circolare sorveglianza prevenzione e misure di controllo del botulismo 

Epicentro: Botulismo alimentare

Linee guida per la corretta preparazione delle conserve in ambito casalingo


Autore: Dr.ssa Simona Martino

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