Il 29/01/2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato il primo report sul Sistema di Sorveglianza Globale dell’Antibiotico Resistenza (Global antimicrobial resistance surveillance system: GLASS) nell’uomo, relativo al biennio 2016-2017.
Ad oggi, 52 paesi (25 ad alto reddito, 20 a medio reddito e 7 a basso reddito) sono iscritti al GLASS e, per questo primo rapporto, 40 paesi hanno fornito informazioni sui loro sistemi di sorveglianza nazionali sull’AMR e 22 paesi hanno anche fornito dati sui livelli di AMR.
I dati pubblicati rivelano alti livelli di resistenza agli antimicrobici in tutto il mondo e dimostrano che alcune delle infezioni più comuni e potenzialmente più pericolose risultano resistenti ai farmaci. Nei soli 22 Paesi che hanno fornito i dati sui livelli di resistenza agli antibiotici sono stati rilevati 500.000 casi in un anno.
In particolare i batteri resistenti più comunemente riscontrati sono: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae, seguiti da Salmonella spp. Il sistema non include i dati sulla resistenza del Mycobacterium tuberculosis, agente eziologico della tubercolosi, dal momento che l'OMS lo monitora dal 1994 e fornisce aggiornamenti annuali nel rapporto sulla tubercolosi globale. A tal proposito, nel 2016, ci sono stati 490.000 casi di TBC multiresistente.
Dai dati raccolti e pubblicati si osservano immediatamente notevoli differenze fra i vari Paesi. Ad esempio, tra i pazienti con sospetta infezione del flusso sanguigno, la percentuale di batteri resistenti ad almeno uno degli antibiotici più comunemente utilizzati varia enormemente, da 0 all'82%. La resistenza alla penicillina, l’antibiotico usato per decenni in tutto il mondo per trattare la polmonite, varia da 0 al 51% nei diversi paesi segnalanti. E tra l'8% e il 65% di E. coli associati a infezioni del tratto urinario ha presentato resistenza alla ciprofloxacina, un antibiotico comunemente usato per trattare questa condizione.
La Dr.ssa Carmem Pessoa-Silva, coordinatrice del Sistema GLASS, afferma che “il rapporto è un primo passo fondamentale per migliorare la nostra comprensione dell'entità della resistenza antimicrobica. La sorveglianza è agli inizi, ma è fondamentale svilupparla se vogliamo anticipare e affrontare una delle più grandi minacce alla salute pubblica globale ". Proprio per questo motivo l’OMS sta supportando diversi paesi che presentano difficoltà nella costruzione dei loro sistemi nazionali di sorveglianza della resistenza antimicrobica (mancanza di personale, fondi e infrastrutture) in modo tale che possano produrre e quindi fornire al sistema dati affidabili e significativi.
Marc Sprenger, Direttore del Segretariato dell’AMR dell’Oms, sottolinea infatti che “i patogeni (e quindi anche i fenomeni di antibiotico-resistenza) non rispettano i confini nazionali”. Ecco perché l'OMS sta incoraggiando tutti i paesi a entrare nel GLASS e quindi a istituire buoni sistemi di sorveglianza dell’AMR in grado di fornire dati a questo sistema globale".
In particolare per aderire al Sistema di sorveglianza è richiesta l'adozione del Manuale GLASS e la presentazione di una domanda di ingresso, che prevede appunto l'impegno a sviluppare capacità di raccolta dati sull’AMR e condivisione degli stessi. Attualmente paesi europei come Italia, Spagna, Portogallo, Francia e Irlanda ancora non hanno aderito.
Infine oltre al GLASS, sempre nell’ambito dell’OMS, da ricordare anche il Gruppo consultivo sulla sorveglianza integrata della resistenza antimicrobica (AGISAR), istituito nel 2008, che si occupa dell’AMR associata all'uso di antimicrobici negli animali da reddito.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola