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PIANO D’AZIONE EUROPEO “ONE HEALTH” contro la RESISTENZA ANTIMICROBICA (2018-2022): A CHE PUNTO SIAMO? 4° RAPPORTO – FEBBRAIO 2020

  • 24 febbraio 2020
  • Autore: Redazione VeSA
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L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta un grave problema sociale ed economico e per combatterla l’Unione Europea ha stilato un nuovo piano d’azione per la salute, adottato nel Giugno 2017 e che si sviluppa su diversi anni (2018-2022).

Il 12 Febbraio 2020, la Commissione Europea ha pubblicato il quarto rapporto sullo stato di avanzamento del piano d’azione, che riporta notevoli progressi rispetto all’ultimo rapporto del 2019.

I progressi ottenuti e le azioni più significative modificate rispetto al rapporto precedente, sono evidenziati in rosso.

  1. PER DIVENTARE LA REGIONE DOVE SI APPLICANO LE MIGLIORI PRATICHE, LA COMMISSIONE PREVEDE DI: 

  • Rafforzare la sorveglianza sanitaria e la segnalazione dell’AMR e dell’uso degli antimicrobici nell’ottica di una ed unica sanità:
  • adozione di una nuova legislazione nel 2020, sul monitoraggio dell’antimicrobico resistenza dei batteri zoonotici e commensali negli animali da reddito e negli alimenti;

    • Beneficiare dalle migliori evidenze analitiche e dati di ricerca, sia a livello scientifico che economico:

      • nel primo caso, definendo un numero limitato e preciso di indicatori chiave sul possibile collegamento tra il consumo degli antimicrobici e la comparsa dell’antimicrobico resistenza nell’uomo e negli animali da produzione alimentare, che vedono coinvolti, a livello tecnico, l’EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare), l’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie) e l’EMA (Agenzia Europea per i medicinali): programmato entro la fine del 2020 il terzo report del JIACRA (Joint inter-agency antimicrobial consuption and resistance analysis);

      • nel secondo caso, utilizzando ed ampliando il modello economico, presentato nel 2018 dall’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) volto a valutare l’onere economico della AMR che pesa sulla popolazione di ogni Stato Membro e stimare il costo-beneficio della propria politica nazionale per ridurlo.

    • Aumentare la consapevolezza ed il significato dell’antimicrobico resistenza sia negli addetti ai lavori sia nella popolazione in generale tramite strumenti di comunicazione mirati:

      • contribuendo all’annuale “European Antibiotic Awareness Day” (EAAD);

      • monitorando la riuscita della sensibilizzazione della popolazione tramite l’Eurobarometro nei vari Stati Membri.

    • Migliorare il coordinamento delle risposte all’AMR da parte degli Stati Membri secondo la strategia della “One Health”, implementando i piani nazionali alla lotta stessa e condividendo le informazioni:

      • riunito ad ottobre 2019 l’AMR One Health Network e programmati il 6° e 7° incontro per il 2020;

      • riunito a dicembre 2019 il Comitato per la Sicurezza Sanitaria (HSC) e programmati ulteriori incontri per il 2020 del Gruppo di lavoro della Commissione sull’AMR sugli alimenti, dopo quello svolto nel 2019.

    • Migliorare l’attuazione delle norme UE:

      • pubblicato il rapporto di sintesi finale sugli audits condotti nel 2017 e nel 2018 per monitorare la resistenza antimicrobica nei batteri zoonotici e commensali in alcuni animali produttori di alimenti e prodotti alimentari (Antimicrobial resistance monitoring in zoonotic and commensal bacteria – Final overview report);

      • potenziando le attività all’interno del programma di formazione sulla resistenza antimicrobica destinato alle Autorità Competenti e ai professionisti sanitari degli Stati Membri, nel quadro dell'iniziativa "Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti" (Better Training for Safer Food – BTSF).

    • Rafforzare le misure di controllo e di prevenzione delle infezioni:

      • attesi entro il 2020 i report sulle attività congiunte intraprese dall’UE e dagli Stati Membri per la prevenzione e il controllo delle infezioni nei gruppi vulnerabili, soprattutto al fine di combattere i ceppi di tubercolosi resistenti (HA-REACT);

      • oggi più che mai, continuare a promuovere la profilassi vaccinale nell’uomo come misura di sanità pubblica per prevenire le infezioni e il successivo utilizzo di antimicrobici.

    • Promuovere l’uso prudente di antibiotici:

      • pubblicati il 7 Gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale Europea, tre nuovi Regolamenti UE sull’autorizzazione e sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, sui medicinali veterinari e sui mangimi medicati, entrati in vigore il 28 Gennaio 2019 e che si applicheranno dal 28 Gennaio 2022 e sono:

        • Regolamento UE 2019/4 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati;

        • Regolamento UE 2019/5 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo all’autorizzazione ed alla sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario;

        • Regolamento UE 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo ai medicinali veterinari.

      • pubblicato dalla DG SANTE nel 2019 il rapporto di sintesi sulle misure per combattere la resistenza agli antimicrobici attraverso l’uso prudente dei medicinali negli animali (Measures to tackle antimicrobial resistance through the prudent use of antimicrobials in animals);

    • Tenere maggiormente conto del ruolo dell’ambiente:

    • Rafforzare i partenariati contro la resistenza antimicrobica e migliorare la disponibilità di antimicrobici:

      • impegno continuo della Commissione nel coinvolgere tutte le parti interessate dei settori della salute umana, della salute animale, dell'alimentazione, della tutela delle acque e dell'ambiente per incoraggiare l'uso responsabile degli antimicrobici, non solo a livello europeo ma anche internazionale; fornire incentivi per aumentare la diffusione di diagnostiche, alternative agli antimicrobici e vaccini;

      • ridurre la possibilità di produrre medicinali falsificati: previste dal nuovo Regolamento UE 2019/5 ulteriori caratteristiche di sicurezza (identificatore univoco) che dovranno figurare sull'imballaggio dei medicinali.

  1. PER PROMUOVERE LA RICERCA, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE IN MATERIA DI RESISTENZA ANTIMICROBICA, LA COMMISSIONE INTENDE:

    • Migliorare le conoscenze in materia di individuazione e sorveglianza e controllo efficaci delle infezioni:

      • A Maggio 2019 si è svolto il primo meeting annuale del One Health European Joint Programme” (OHEJP), programma europeo avviato l’anno scorso e che si occupa di zoonosi di origine alimentare (FBZ), antimicrobico resistenza (AMR) e malattie emergenti (ET);

      • digitalizzare la sanità per migliorare le pratiche di prescrizione, l'autogestione della salute, le soluzioni di assistenza e la consapevolezza riguardo alla resistenza antimicrobica: la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV) ed il sistema ClassyFarm ne sono un esempio.

    • Sviluppare nuove terapie ed alternative:

      • diversi sono i progetti in atto volti alla elaborazione di nuovi antimicrobici e di prodotti alternativi per l'uomo e gli animali, nonché il riposizionamento dei vecchi antimicrobici o lo sviluppo di nuove politerapie: il JPIAMR (Joint Programming Initiative on Antimicrobial Resistance) che ha pubblicato a Maggio 2019 la sua nuova tabella di marcia prevista per gli anni 2019-2024, e l’IMI2 (Innovative Medicine Initiative), che terminerà l’anno prossimo dopo 5 anni di esecuzione, ne sono un esempio.

    • Sviluppare nuovi vaccini preventivi:

      • la ricerca è impegnata nello sviluppo di nuovi vaccini sia ad uso umano, per malattie come la Tubercolosi e l’AIDS, sia ad uso veterinario, per agenti come il Mycoplasma.

    • Sviluppare nuove diagnostiche, nuovi modelli ed incentivi economici:

      • nel 2020 si concluderà il programma europeo sulla ricerca ed innovazione, avviato nel 2014, denominato Horizon 2020 (H2020); uno strumento finanziario per sostenere lo sviluppo di nuovi progetti come ad esempio il FAPIC (Fast Assay for Pathogen Identification and Characterization) incentrato sulla ricerca di test diagnostici rapidi e relativamente economici, da poter effettuare in loco, per le malattie potenzialmente letali, al fine di guidare i medici curanti nell'uso appropriato degli antimicrobici.

    • Colmare le lacune nelle conoscenze sulla resistenza antimicrobica nell'ambiente e sulle modalità per prevenirne la trasmissione:

  2. PER DEFINIRE IL PROGRAMMA MONDIALE, LA COMMISSIONE INTENDE:

    • Rafforzare la presenza dell’Unione Europea a livello mondiale, collaborando attivamente con l’OMS, la FAO, l’OIE ed il Codex Alimentarius:

      • contribuire attivamente alle nuove linee guida del CODEX sul monitoraggio integrato e la sorveglianza dell’AMR di origine alimentare, previste per il 2021;

      • dal 2018 la Commissione ha coinvolto la FAO nelle nuove attività del programma BTSF (Better Training for Safer Food) per estendere il progetto anche ai Paesi non Europei;

      • AMR nell’agenda del G20 del 2020;

      • sviluppare azioni e finalità nel 2020 per il nuovo piano di lavoro TATFAR 2021-2025 (Transatlantic Taskforce on Antimicrobial Resistance), che vede coinvolta l’Europa, gli Stati Uniti, il Canada e la Norvegia.

    • Rafforzare i partenariati bilaterali per rafforzare la cooperazione:

      • nel 2020 sono previsti accordi di cooperazione e commerciali con Indonesia, Malesia ed India, con i Paesi del Sud-est Asiatico (ASEAN) e con Australia e Nuova Zelanda che prevedono gli standard e le norme dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica.

    • Cooperare con i paesi in via di sviluppo;

      • contribuire all'elaborazione di strategie di lotta alla resistenza antimicrobica nei settori della sicurezza degli alimenti e della salute animale attraverso seminari regionali di formazione su questa problematica, organizzati nel quadro dell'iniziativa BTSF World.

    • Sviluppare un programma di ricerca globale:

Per maggiori dettagli sull’avanzamento del nuovo piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica si rimanda al seguente link.

Autore: Dott.ssa Moira Mattioni

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