L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta un grave problema sociale ed economico e per combatterla l’Unione Europea ha stilato un nuovo piano d’azione per la salute, adottato nel Giugno 2017 e che si sviluppa su diversi anni (2018-2022).
Il 12 Febbraio 2020, la Commissione Europea ha pubblicato il quarto rapporto sullo stato di avanzamento del piano d’azione, che riporta notevoli progressi rispetto all’ultimo rapporto del 2019.
I progressi ottenuti e le azioni più significative modificate rispetto al rapporto precedente, sono evidenziati in rosso.
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PER DIVENTARE LA REGIONE DOVE SI APPLICANO LE MIGLIORI PRATICHE, LA COMMISSIONE PREVEDE DI:
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PER PROMUOVERE LA RICERCA, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE IN MATERIA DI RESISTENZA ANTIMICROBICA, LA COMMISSIONE INTENDE:
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Migliorare le conoscenze in materia di individuazione e sorveglianza e controllo efficaci delle infezioni:
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A Maggio 2019 si è svolto il primo meeting annuale del “One Health European Joint Programme” (OHEJP), programma europeo avviato l’anno scorso e che si occupa di zoonosi di origine alimentare (FBZ), antimicrobico resistenza (AMR) e malattie emergenti (ET);
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digitalizzare la sanità per migliorare le pratiche di prescrizione, l'autogestione della salute, le soluzioni di assistenza e la consapevolezza riguardo alla resistenza antimicrobica: la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV) ed il sistema ClassyFarm ne sono un esempio.
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Sviluppare nuove terapie ed alternative:
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Sviluppare nuovi vaccini preventivi:
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la ricerca è impegnata nello sviluppo di nuovi vaccini sia ad uso umano, per malattie come la Tubercolosi e l’AIDS, sia ad uso veterinario, per agenti come il Mycoplasma.
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Sviluppare nuove diagnostiche, nuovi modelli ed incentivi economici:
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nel 2020 si concluderà il programma europeo sulla ricerca ed innovazione, avviato nel 2014, denominato Horizon 2020 (H2020); uno strumento finanziario per sostenere lo sviluppo di nuovi progetti come ad esempio il FAPIC (Fast Assay for Pathogen Identification and Characterization) incentrato sulla ricerca di test diagnostici rapidi e relativamente economici, da poter effettuare in loco, per le malattie potenzialmente letali, al fine di guidare i medici curanti nell'uso appropriato degli antimicrobici.
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Colmare le lacune nelle conoscenze sulla resistenza antimicrobica nell'ambiente e sulle modalità per prevenirne la trasmissione:
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PER DEFINIRE IL PROGRAMMA MONDIALE, LA COMMISSIONE INTENDE:
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Rafforzare la presenza dell’Unione Europea a livello mondiale, collaborando attivamente con l’OMS, la FAO, l’OIE ed il Codex Alimentarius:
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contribuire attivamente alle nuove linee guida del CODEX sul monitoraggio integrato e la sorveglianza dell’AMR di origine alimentare, previste per il 2021;
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dal 2018 la Commissione ha coinvolto la FAO nelle nuove attività del programma BTSF (Better Training for Safer Food) per estendere il progetto anche ai Paesi non Europei;
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AMR nell’agenda del G20 del 2020;
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sviluppare azioni e finalità nel 2020 per il nuovo piano di lavoro TATFAR 2021-2025 (Transatlantic Taskforce on Antimicrobial Resistance), che vede coinvolta l’Europa, gli Stati Uniti, il Canada e la Norvegia.
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Rafforzare i partenariati bilaterali per rafforzare la cooperazione:
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nel 2020 sono previsti accordi di cooperazione e commerciali con Indonesia, Malesia ed India, con i Paesi del Sud-est Asiatico (ASEAN) e con Australia e Nuova Zelanda che prevedono gli standard e le norme dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica.
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Cooperare con i paesi in via di sviluppo;
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Sviluppare un programma di ricerca globale:
Per maggiori dettagli sull’avanzamento del nuovo piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica si rimanda al seguente link.
Autore: Dott.ssa Moira Mattioni