Il 27/02/2018 è stato pubblicato dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) un nuovo rapporto sull'antibioticoresistenza nel quale si conferma che l'AMR è una delle più serie minacce per la salute pubblica poiché riduce l'efficacia di molte opzioni terapeutiche.
Il rapporto si basa sui dati relativi alla resistenza antimicrobica nei batteri zoonotici e indicatori nel 2016, presentati da 28 Stati membri dell'UE e analizzati congiuntamente dal EFSA e ECDC.
Oltre ad alcune conferme su situazioni già note, dal rapporto emergono anche delle questioni emergenti.
Di seguito vengono quindi riportati i principali risultati del rapporto.
Dati relativi ad ANIMALI e ALIMENTI:
1. resistenza agli antibiotici carbapenemici è stata rilevata a livelli molto bassi nel pollame e nella carne di pollo in due Stati membri (resistenza manifestata da parte di 15 ceppi batterici di E. coli). Si ricorda però che i carbapenemi sono usati per curare infezioni gravi nell'uomo e non sono autorizzati per l'uso negli animali.
2. resistenza al linezolid è stata rilevata nei suini da parte di 2 ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (MRSA). Si sottolinea che il linezolid è uno degli antimicrobici di ultima generazione per il trattamento delle infezioni causate da MRSA ad alta resistenza.
3. resistenza congiunta a più antimicrobici di importanza critica è stata rilevata nel pollame, a livelli da bassi a molto bassi, da parte di Salmonella (0,2%), Campylobacter (1%) ed E. coli (1%).
4. resistenza alla colistina è stata osservata nel pollame e nella carne di pollame, a livelli bassi (2%), da parte di Salmonella ed E. Coli.
5. la prevalenza di E. coli produttore di ESBL nel pollame e nella carne di pollame varia notevolmente negli Stati membri da livelli bassi (inferiori al 10%) a estremamente elevati (oltre il 70%). In particolare batteri che producono enzimi ESBL mostrano multifarmacoresistenza agli antibiotici beta-lattamici, una classe di antibiotici ad ampio spettro che comprende derivati della penicillina, cefalosporine e carbapenemi. Si tratta della prima volta che la presenza di E. coli produttore di beta-lattamasi (ESBL) ad ampio spettro viene monitorata nel pollame e nella carne di pollame.
6. Salmonella ed E. coli in polli, tacchini e carne di pollame manifestano resistenza elevata ad ampicillina, sulfamidici, fluorchinoloni e tetracicline mentre la resistenza è rara per le cefalosporine di terza generazione.
7. La resistenza del Campylobacter nel pollame e carne di pollame alla ciprofloxacina e alle tetracicline è da elevata a estremamente elevata mentre la resistenza all'eritromicina è da bassa a moderata.
Dati relativi all'UOMO:
1. Una infezioni su quattro nell'uomo è causata da Salmonella caratterizzata da resistenza a tre o più antimicrobici comunemente usati in medicina umana e animale. La percentuale è significativamente più alta in S. kentucky e S. infantis (rispettivamente il 76,3% e il 39,4%).
2. Per la prima volta in quattro Paesi è stata riscontrata Salmonella kentucky produttrice di beta-lattamasi con elevata resistenza alla ciprofloxacina. Non è possibile combattere tali batteri con antibiotici di importanza critica.
3. I batteri del genere Campylobacter, principale causa di malattia alimentare nell'UE, mostrano un'elevata resistenza ad antibiotici di largo utilizzo (resistenza alla ciprofloxacina 54,6% in C. jejuni e 63,8% in C. coli; resistenza alla tetraciclina 42,8% in C. jejuni e 64,8% in C. coli). I livelli di resistenza sono aumentati in due dei tre antibiotici analizzati (ciprofloxacina e tetraciclina) ma la resistenza congiunta ad antimicrobici di importanza critica è stabile e complessivamente bassa (0,6% in C. jejuni e 8,0% in C. coli). In alcuni Paesi, tuttavia, almeno una infezione su tre causata da Campylobacter coli si è rivelata resistente a più antibiotici importanti, lasciando pochissime possibilità di cura.
4. La Salmonella manifesta bassa resistenza alla colistina e alle cefalosporine di terza generazione mentre la resistenza ad ampicillina, sulfamidici e tetracicline è elevata.
I risultati del rapporto quindi non sono affatto incoraggianti: purtroppo il fenomeno dell'antibiotico resistenza non è assolutamente sotto controllo e anzi la situazione si sta aggravando. In particolare risulta molto preoccupante il riscontro di resistenza ai carbapenemi nel pollame e al linezolid nello Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) riscontrata nei suini in quanto questi antibiotici sono impiegati nell’uomo per curare infezioni gravi.
È senza dubbio indispensabile che i dati riportati facciano incremenatre e potenziare ulteriormente la lotta all'AMR con azioni specifiche e concrete prima che il fenomeno sfugga da ogni controllo.
A tal proposito Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha ribadito il proprio impegno a combattere l’AMR: "I livelli di antibioticoresistenza differiscono ancora in maniera significativa da un Paese all'altro dell’UE. Per vincere questa battaglia dobbiamo unire le forze e mettere in atto politiche stringenti sull'impiego degli antibiotici in ogni ambito. È fondamentale che tutti rinnovino il proprio impegno a combattere l'antibioticoresistenza concentrandosi sulle aree chiave definite dal piano d'azione europeo per una sola salute contro l’antibioticoresistenza".
Cliccando sul seguente link è possibile osservare come varia il fenomeno della resistenza antimicrobica, nei diversi Paesi dell'EU, nei confronti dei vari antibiotici: ANTIBIOTICORESISTENZA IN EUROPA.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola